Wall Street prosegue la seduta in lieve calo, mentre gli investitori attendono la pubblicazione delle minute del Fomc di maggio e non si allentano le tensioni commerciali con la Cina.

Il Dow Jones cede lo 0,29% e l'S&P 500 lo 0,25%. Il Nasdaq Composite

perde lo 0,29%.

Il sentiment si è indebolito dopo che il Segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, ha dichiarato che non è al momento in programma alcun suo viaggio a Pechino per proseguire le trattative commerciali.

I mercati faticano a trovare una direzione dopo che i colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina sono entrati in stallo con l'annuncio e l'imposizione di nuovi dazi. Dopo una fase correttiva, gli indici sono ora particolarmente volatili.

"Piú a lungo proseguirá l'impasse tra Usa e Cina, piú bruschi e forti saranno i movimenti del mercato azionario", commenta Philippe Gijsels, chief strategy officer di BNP Paribas Fortis.

I timori sulla crescita americana sembrano però meno forti rispetto agli scorsi mesi. "L'economia statunitense è attualmente piú vicina alla fase intermedia del ciclo, che a quella finale", afferma John Greenwood di Invesco. "Gli aumenti dei tassi d'interesse attuati lo scorso anno dalla Federal Reserve, uniti al rallentamento del segmento manifatturiero hanno fatto scattare un campanello d'allarme per alcuni investitori". Tuttavia, l'aumento del costo del denaro ha "rappresentato una normalizzazione, piuttosto che una stretta della politica monetaria, analoga alle correzioni di medio ciclo avvenute nel 1994-1995 o 2004-2005", prosegue l'esperto. Questo ci rassicura sul fatto che "non ci sia alcuna ragione per allarmarsi per la recente inversione della curva dei rendimenti, che" può essere interpretata piuttosto come "un sintomo di cambiamenti a livello di domanda e offerta sui mercati del credito". Un'inversione dei tassi "è di norma seguita da una recessione solo quando è un sintomo di una stretta delle condizioni di politica monetaria", conclude l'analista.

La pubblicazione delle minute del Fomc, braccio operativo della Federal

Reserve, è attesa per le 20h00 italiane e rappresenta l'evento principale

di giornata per il mercato, anche se la politica monetaria della Banca

centrale americana dovrebbe continuare a dipendere fortemente dai dati

macroeconomici, spiegano gli strategist di Unicredit.

In contrasto con l'approccio cauto della Federal Reserve, i future sui

Fed Fund lanciano un messaggio abbastanza esplicito, concludono gli

strategist. Per il 2019 infatti la probabilitá di un taglio dei tassi

d'interesse si aggira attorno al 70%, vicina ai massimi all'80% di metá

maggio e marzo.

Sul fronte valutario, il cambio euro/usd tratta a 1,1160, mentre

sull'obbligazionario il T-Note a due anni ha un rendimento del 2,225%, e

il decennale del 2,397%.

lus

 

(END) Dow Jones Newswires

May 22, 2019 10:54 ET (14:54 GMT)

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