I mercati azionari americani proseguono in rialzo e incrementano i guadagni, dopo che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha promesso che la Banca Centrale Usa agirà, se necessario, per supportare l'economia.

Il Dow Jones avanza dell'1,7%, mentre l'S&P 500 dell'1,43%. Il Nasdaq Composite guadagna l'1,71%.

"Non sappiamo come o quando" i conflitti commerciali "saranno risolti, ma stiamo monitorando da vicino le implicazioni di questi sviluppi sull'outlook economico degli Stati Uniti", ha detto Powell, sottolineando che in ogni caso la Fed, "come sempre, agirá in modo appropriato per supportare l'espansione dell'economia", ha rassicurato Powell.

Il sentiment del mercato è migliorato in modo anche grazie alle dichiarazioni del ministero del Commercio Cinese, che ha indicato come "le divergenze con gli Stati Uniti in campo economico e commerciale possono essere risolte con il dialogo, a patto che questo si basi su eguaglianza e rispetto reciproco".

"Crediamo che la prima conseguenza delle nuove offensive commerciali del presidente Trump sia quello di ridurre i tempi prima che la Fed" intervenga a sostegno dell'economia", commenta Steven Blitz, economista di TS Lombard. Secondo l'esperto, "anche con un accordo, l'effetto ritardato dei conflitti si sommerebbe allo svanire degli stimoli fiscali, colpendo l'economia Usa".

Ieri il Nasdaq ha perso circa l'1,6%, dopo che il dipartimento di Giustizia usa, secondo indiscrezioni di stampa, potrebbe lanciare un'inchiesta antitrust su Google e Apple mentre la Federal Trade Commission potrebbe indagare su Facebook e Amazon.

L'attenzione sará inoltre concentrata sulle parole di Jerome Powell, che interverrá alle 15h55 italiane a Chicago durante la conferenza scientifica della Fed in cui sará discussa la possibilitá di una revisione dei target e degli strumenti di politica della banca centrale Usa. Ieri, il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, ha affermato che "potrebbe essere presto necessario" un taglio dei tassi di interesse.

Tornando al fronte commerciale, il Messico sta valutando possibili ritorsioni alla minaccia di tariffe statunitensi su tutte le sue esportazioni nonostante ritenga che una soluzione negoziata sarebbe la soluzione migliore nell'interesse di entrambi i Paesi. La reazione messicana "è significativa, perchè segna una svolta nell'offensiva commerciale americana", commenta Robert Carnell, chief economist and head of research for Asia-Pacific di Ing, sottolineando come finora gli Usa hanno imposto dazi su numerosi prodotti e Paesi "senza suscitare risposte significative, una dinamica che ha sostenuto il dollaro". Tuttavia, prosegue l'esperto, "questa dinamica non può proseguire all'infinito e il biglietto verde potrebbe perdere terreno se gli altri Paesi decidono di averne abbastanza".

Infine, le vendite al dettaglio delle catene nazionali Usa nella quarta settimana di maggio sono aumentate dell'1,4% a livello mensile.

Rispetto all'analogo periodo dello scorso anno, le vendite sono invece cresciute del 5,5%.

Sul fronte valutario, il cambio euro/usd tratta a 1,1238.

Sull'obbligazionario, il rendimento del T-Note a due anni è del 1,924% e quello del decennale a 2,138%.

lus

 

(END) Dow Jones Newswires

June 04, 2019 11:24 ET (15:24 GMT)

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