"Civiltà delle macchine" rinasce dopo trent'anni. La
Fondazione Leonardo, costituita da qualche mese, rinnova il
progetto
editoriale che nel 1953, con Leonardo Sinisgalli, ingegnere,
poeta,
matematico e primo direttore della rivista, appassionò tanti
lettori nel
periodo della Ricostruzione e dello sviluppo economico
dell'Italia.
Il nome della pubblicazione, che è trimestrale, rimane quello
originario
ed è un incontro felice tra due parole preziose: 'Civiltà' che
rappresenta
le conquiste di una società che raggiunge un livello culturale
evoluto e
'Macchine' che simboleggia il lavoro della mente dell'uomo,
capace di
realizzare congegni sempre più perfezionati per compiere lavori,
spesso
straordinari, con risparmio di fatica e di tempo.
La rivista, grazie al contributo di filosofi, scienziati e
artisti, ha
proprio l'obiettivo di far dialogare scienza e umanesimo nella
fase del
pieno sviluppo tecnologico.
Non a caso la Fondazione Leonardo ha scelto di presentare il
primo
numero della rivista a Milano, nel Museo Nazionale della Scienza
e della
Tecnologia, luogo simbolico e crocevia di saperi e culture. E lo
ha fatto
dando la parola a chi, con pazienza, sta contribuendo a questo
progetto.
Tra questi, Luciano Violante, presidente della Fondazione
Leonardo: "Con
'Civiltà delle Macchine' ci rivolgiamo alle generazioni più
giovani che
nel mondo digitale vivono e vivranno. Potranno sfogliare
liberamente la
rivista collegandosi al sito della Fondazione e potranno
interloquire con
il direttore, dandoci idee, suggestioni, proposte. Per loro
stiamo anche
lanciando un concorso di idee per temi legati
all'intelligenza
artificiale, nei campi della medicina, finanza, giustizia e
difesa; stiamo
organizzando, in collaborazione con le università, alcune
conversazioni
sul futuro incontrando grandi protagonisti del mondo d'oggi.
Aiutare
l'uomo a servirsi della tecnica; aiutare la tecnica a servire
l'uomo.
Questi i nostri obiettivi, che abbiamo chiamato umanesimo
digitale".
La presentazione del primo numero di 'Civiltà delle Macchine',
con la
proiezione di alcuni filmati evocativi della ricostruzione
industriale e
civile del nostro Paese, opera dal regista Maurizio Sciarra, è
stata
chiusa da Alessandro Profumo, amministratore delegato di
Leonardo Spa che
per primo, insieme al presidente Giovanni De Gennaro, ha creduto
in questo
nuovo progetto.
"In un mondo profondamente cambiato e che affronta la
'rivoluzione
digitale', le motivazioni per la rinascita di Civiltà delle
Macchine sono
le stesse di 66 anni fa: riflettere sul rapporto tra scienza,
tecnologia e
uomo e creare un luogo di incontro interdisciplinare e aperto
alla
contaminazione tra mondi in apparenza distanti, ma in realtà
profondamente
interconnessi. Sono convinto che questa seconda vita della
rivista potrà
essere utile per tutti noi, favorendo così la nascita di un
'umanesimo
digitale', in cui il saper fare sia importante almeno quanto il
saper
pensare, per crescere umanamente e professionalmente e per
arricchire le
comunità in cui viviamo" ha dichiarato Alessandro Profumo.
fch
(END) Dow Jones Newswires
June 05, 2019 10:11 ET (14:11 GMT)
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