Il rischio che Vivendi eserciti il diritto di recesso e blocchi la nascita del polo europeo della tv generalista free esiste. Lo sanno bene in Mediaset anche se i vertici del network di Cologno Monzese confidano in un atteggiamento soft da parte del socio francese (28,8% di cui il 20% congelato in Simon Fiduciaria) con il quale, però, sia il Biscione sia l'azionista Fininvest sono ai ferri corti da oltre due anni tanto da essere finiti in tribunale.

Ma, scrive MF, se la famiglia Berlusconi, il management, i consulenti (Citi, Intesa Sanpaolo e Mediobanca ) e legali (Pedersoli Studio legale) hanno messo in piedi una simile architettura del progetto che prevede la nascita della holding olandese MediaforEurope (avrà una market cap di 4 miliardi) che sarà quotata a Madrid e Milano, evidentemente hanno ipotizzato un sostegno o quanto una posizione passiva del gruppo transalpino. Da Parigi non trapela alcuna valutazione in merito in attesa della decisione di Vincent Bolloré.

Un processo non semplice anche perché Mediaset e Vivendi sono in guerra (legale) anche per la decisione di non far votare l'azienda francese in assemblea. «Possono esercitare il recesso, come ogni altro azionista, ma sarebbe una scelta irrazionale dal punto di vista finanziario e strategico», ha detto ieri da Londra il cfo del Biscione, Marco Giordani.

red/lab

 

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June 11, 2019 02:31 ET (06:31 GMT)

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