Alitalia: Lega spinge ancora per Atlantia (Stampa)
13 Giugno 2019 - 8:40AM
MF Dow Jones (Italiano)
La divisione nel governo sulla questione Alitalia si fa sempre
più evidente. Anche su questo dossier Lega e Cinque Stelle si
trovano in disaccordo, con il Carroccio favorevole all'intervento
di Atlantia e i grillini invece che non sono ancora pronti per
questa inversione di rotta nei confronti della holding della
famiglia Benetton, considerata la sola responsabile del crollo del
ponte Morandi. Per questo, scrive La Stampa, chiedono l'intervento
di altri soci, come il gruppo Toto o il presidente della Lazio
Claudio Lotito.
Ma chi è al lavoro sul dossier è ormai convinto che l'unica
alternativa sostenibile da un punto di vista finanziario sia
proprio quella di Atlantia. I tecnici della società guidata
dall'amministratore delegato Giovanni Castellucci sarebbero da
tempo in contatto con gli esperti delle Ferrovie dello Stato, che
guidano la trattativa con l'aiuto dell'advisor Mediobanca. Esiste
peraltro una bozza di piano, studiata da Ferrovie e a cui avrebbe
dato un apporto anche Aeroporti di Roma, società del gruppo
Atlantia, in cui sono contenuti i primi dettagli del rilancio.
L'idea, prosegue il giornale, è quella di creare una nuova
società - partecipata da Fs, Tesoro, Delta e appunto Atlantia - con
una dotazione di circa 108 aerei, dieci in meno rispetto a quelli
attuali; sarebbe previsto il taglio delle tratte a lungo raggio in
perdita e di quelle a corto raggio che potrebbero essere facilmente
sostituite dall'Alta velocità (i voli tra Roma e Milano verrebbero
dimezzati). Il piano in questo modo punterebbe sulle tratte europee
e intercontinentali.
Gli esuberi invece, sugli 11.500 dipendenti, potrebbero essere
al massimo duemila. Sulla nuova governance, spiega una fonte al
quotidiano, l'ipotesi è quella di un amministratore delegato
italiano e un direttore operativo americano, espressione della
compagnia Delta. La situazione è ancora liquida. Il dialogo
comunque tra le Ferrovie e il partner più credibile, cioè Atlantia,
si sarebbe arenato negli ultimi giorni, proprio per il mancato via
libera da parte del leader dei Cinque Stelle Luigi Di Maio.
"Non c'è stato alcun avanzamento sul piano istituzionale",
spiega una fonte al giornale. È in questo frangente che si è
inserito nella trattativa il presidente della Lazio, Claudio
Lotito. Sul suo nome ci sarebbero già i dubbi delle Ferrovie, gli
stessi espressi anche per i Toto: cioè la sostenibilità
finanziaria. Sarà ora Lotito a dover dimostrare di avere le carte
in regola, e cioè una cifra tra i 200 e i 300 milioni. A guardare i
numeri del variegato insieme di società che fanno capo al patron
della Lazio, non si capisce da dove potrebbero saltare fuori. Un
bilancio consolidato del gruppo non c'è. Ci sono una serie di
società, prevalentemente del settore dei servizi di pulizia o
gestione di mense. Con partecipazioni incrociate che fanno tutte
capo, direttamente o indirettamente, a Lotito.
La Linda srl ad esempio, alla quale fa capo una quota della
Lazio tramite la Lazio Events, ha sei milioni di euro di fatturato
e un utile di 400 mila euro nel 2017. Più "solida" la Società
nazionale appalti manutenzioni srl (Snam): fatturato di 30 milioni
di euro, in forte calo dai 44 milioni di due anni prima, con un
utile di 800 mila euro. Poi c'è la Bona Dea, la Omnia service, Roma
Union Security, Gasoltermica Laurentina e una serie di società
immobiliari. Alla fine, l'asset più redditizio è quello che non
t'aspetti: la Lazio. L'ultimo bilancio disponibile di Lazio Events,
che consolida le attività dei Biancocelesti, grazie ai ricavi della
Europa League e dell'incremento dei diritti Tv, si è chiuso con un
utile di 35,3 milioni. Abbastanza per coprire un mesetto almeno di
perdite della compagnia aerea.
vs
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June 13, 2019 02:25 ET (06:25 GMT)
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