Un piano di tagli -di aerei, collegamenti e personale -
nei primi tre anni. Poi una fase di rilancio, si spera a
condizioni
finanziarie migliori, dal 2023. Sarebbe questo l'approccio di
massima che
Delta Air Lines avrebbe proposto a Ferrovie dello Stato per
rilanciare
Alitalia, la compagnia aerea in amministrazione straordinaria
dal 2 maggio
2017. E' quanto apprende il Corriere della Sera da tre fonti
qualificate
che precisano come il documento "è stato condiviso con tutte le
parti
interessate", compresa Atlantia che a sua volta l'ha girato ad
Adr (che
gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino) "per una valutazione
tecnica".
Allo stato attuale, prosegue il giornale, "Atlantia ha mosso
dei
rilievi, alcuni anche importanti, ma ne accetta l'impostazione
di base".
Negli incontri non sarebbero stati coinvolti il gruppo Toto o
Claudio
Lotito che il 10 giugno ha inviato una manifestazione
d'interesse non
vincolante. Nel piano - ancora emendabile - Delta ipotizza la
dismissione
dei due Airbus A330 più vecchi (hanno 19 e 20 anni) e la
restituzione
dell'unico Boeing 777-300ER, velivoli utilizzati per i
collegamenti
intercontinentali.
Gli statunitensi avrebbero proposto di mettere a terra anche i
15
Embraer E175 della divisione regional CityLiner (per i voli
soprattutto
nazionali) e si sarebbero detti disposti a investire circa
cinque miliardi
di dollari dal 2023. La nuova Alitalia ripartirebbe così con 99
aeromobili
(dagli attuali 117) "o al massimo 102", calcolano le fonti.
Il documento, poi, si concentra molto anche sui collegamenti.
Delta
avrebbe chiesto a Ferrovie dello Stato di poter tagliare i voli
da Napoli,
Firenze e Pisa verso l'hub di Fiumicino: secondo il colosso
americano dei
cieli queste tratte potrebbero essere benissimo sostituite
usando treni
Frecciarossa. Ma da Fs avrebbero fatto sapere che questo
passaggio
richiede del tempo - qualche anno - perché prima bisogna
adeguare gli
snodi attorno a Roma. A questo si dovrebbero aggiungere una
sforbiciata ad
altre rotte in Europa non profittevoli - a causa soprattutto
della
concorrenza dei vettori low cost come Ryanair ed easyJet - e la
riduzione
delle frequenze sulla "navetta" Roma-Milano Linate ritenute
troppe. Per
avere un'idea: per la sola giornata di mercoledì 12 giugno le
due città
sono state collegate da 45 voli (in entrambe le direzioni) e
5.336 posti
offerti.
Interventi sono previsti anche sulle rotte di lungo raggio, di
solito la
fascia più redditizia per i vettori e per chi gestisce un
aeroporto. Delta
Air Lines avrebbe suggerito la cancellazione della
Roma-Johannesburg
avviata nell'aprile 2018. II tratto è in perdita, ma gli esperti
fanno
notare che ci vogliono due-tre anni prima che un collegamento
inizi a
essere profittevole.
L'azienda statunitense - che preferisce non rispondere al
Corriere -
avrebbe chiesto anche lo stop delle attività verso Santiago del
Cile.
Sarebbe un primo passaggio, è l'interpretazione maliziosa, per
provare a
chiudere le altre destinazioni in Sud America per non
infastidire Air
France (di cui Delta è azionista) che lavora da tempo a una
joint venture
con Air Europa per meglio coprire quella parte di mondo.
Allo stesso tempo la bozza prevede l'estensione del network
negli Usa e
più rotte nell'Europa dell'Est. Al 31 maggio scorso, ha rivelato
al
giornale il commissario Stefano Paleari, in cassa c'erano 466,8
milioni di
euro (ai quali vanno aggiunti i depositi) contro "i 470 del 30
aprile - ha
comunicato ieri il vettore - e 506 milioni di euro all'inizio
dell'anno".
Nella stessa nota Alitalia ha fatto sapere che "crescono del
2,6% i ricavi
totali da gennaio a maggio rispetto ai primi cinque mesi del
2018".
vs
(END) Dow Jones Newswires
June 14, 2019 02:38 ET (06:38 GMT)
Copyright (c) 2019 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Atlantia (BIT:ATL)
Storico
Da Mar 2024 a Apr 2024
Grafico Azioni Atlantia (BIT:ATL)
Storico
Da Apr 2023 a Apr 2024