Tim: alleanza con Vodafone è inizio nuova era (Mi.Fi.)
29 Luglio 2019 - 8:33AM
MF Dow Jones (Italiano)
C'è stato un tempo in cui i grandi gruppi delle
telecomunicazioni si facevano una guerra senza quartiere a suon di
prezzi bassi e operazioni ostili. Quel tempo però è passato e oggi
sembra di essere entrati nell'era della delle alleanze all'insegna
delle sinergie e della qualità.
Certo, rimarrà un'agguerrita competizione sui servizi, ma la
formalizzazione dell'accordo sulle torri di trasmissione tra Tim e
Vodafone è solo l'ultimo segnale in questa direzione. I dettagli
dell'operazione sono stati comunicati al mercato venerdì 26 luglio:
le due società condivideranno la componente attiva della rete 5G e
gli apparati attivi della rete 4G e amplieranno l'attuale
condivisione delle infrastrutture di rete passive. L'obiettivo è
stato chiarito dai ceo di Tim e Vodafone, Luigi Gubitosi e Aldo
Bisio, nel corso della conferenza stampa con la quale è stata
annunciata la firma: in questo modo lo sviluppo delle
infrastrutture sarà più veloce, meno costoso e qualitativamente
migliore.
Gli ingredienti per formare una win-win situation, scrive Milano
Finanza, stavolta sembrano esserci tutti. Gli effetti positivi
annunciati dalle società andranno verificati nel tempo, ma,
ipotizzando che le previsioni vengano rispettate, mettere i numeri
uno accanto all'altro fa effetto: le sinergie per Vodafone e Tim
saranno pari a 800 milioni di euro a testa nei prossimi dieci anni;
i benefici a livello di ebitda per la nuova Inwit (che formalmente
comprerà le torri di Vodafone) saranno di 200 milioni da qui al
2026 e grazie a questa operazione il debito di Tim si dovrebbe
ridurre nel tempo di oltre 1,4 miliardi. Tecnicamente l'intesa
prevede che Vodafone scorpori le sue torri dando vita a Vodafone
Tower e che quest'ultima venga poi rilevata da Inwit, oggi
controllata da Tim al 60%, in parte tramite azioni (360 milioni di
titoli di nuova emissione, la stessa quantità oggi in mano a
Telecom Italia ) e in parte tramite un corrispettivo cash di 2,14
miliardi di euro, che sarà pagato da Inwit attingendo da una nuova
linea di credito (già erogata) per 2,5 miliardi.
La governance a fine operazione prevederà un co-controllo da
parte di Vodafone e Tim , con quest'ultima che perderà i poteri di
direzione e coordinamento su Inwit . Le due società alla fine
avranno la stessa partecipazione, pari al 37,5%, nel capitale di
Inwit (che resterà quotata con un 25% lasciato al mercato e che
potrebbe distribuire un dividendo straordinario nel 2020) con pari
diritti di governance, controllando congiuntamente la società delle
torri attraverso un patto parasociale. Il nuovo cda sarà composto
da 13 membri, cinque a testa nominati da Tim e Vodafone e altri tre
riservati alle minoranze. L'operazione dovrà passare ovviamente
attraverso il via libera dell'assemblea di Inwit , in cui si
applicherà il meccanismo del whitewash, cioè la necessaria
approvazione della maggioranza dei soci di minoranze. È poi
previsto che le parti sottoscriveranno un accordo di lock-up
triennale sulle rispettive partecipazioni e valuteranno una
riduzione della loro partecipazione sino al 25% ciascuna.
red/cce
(END) Dow Jones Newswires
July 29, 2019 02:18 ET (06:18 GMT)
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