C'è stato un tempo in cui i grandi gruppi delle telecomunicazioni si facevano una guerra senza quartiere a suon di prezzi bassi e operazioni ostili. Quel tempo però è passato e oggi sembra di essere entrati nell'era della delle alleanze all'insegna delle sinergie e della qualità.

Certo, rimarrà un'agguerrita competizione sui servizi, ma la formalizzazione dell'accordo sulle torri di trasmissione tra Tim e Vodafone è solo l'ultimo segnale in questa direzione. I dettagli dell'operazione sono stati comunicati al mercato venerdì 26 luglio: le due società condivideranno la componente attiva della rete 5G e gli apparati attivi della rete 4G e amplieranno l'attuale condivisione delle infrastrutture di rete passive. L'obiettivo è stato chiarito dai ceo di Tim e Vodafone, Luigi Gubitosi e Aldo Bisio, nel corso della conferenza stampa con la quale è stata annunciata la firma: in questo modo lo sviluppo delle infrastrutture sarà più veloce, meno costoso e qualitativamente migliore.

Gli ingredienti per formare una win-win situation, scrive Milano Finanza, stavolta sembrano esserci tutti. Gli effetti positivi annunciati dalle società andranno verificati nel tempo, ma, ipotizzando che le previsioni vengano rispettate, mettere i numeri uno accanto all'altro fa effetto: le sinergie per Vodafone e Tim saranno pari a 800 milioni di euro a testa nei prossimi dieci anni; i benefici a livello di ebitda per la nuova Inwit (che formalmente comprerà le torri di Vodafone) saranno di 200 milioni da qui al 2026 e grazie a questa operazione il debito di Tim si dovrebbe ridurre nel tempo di oltre 1,4 miliardi. Tecnicamente l'intesa prevede che Vodafone scorpori le sue torri dando vita a Vodafone Tower e che quest'ultima venga poi rilevata da Inwit, oggi controllata da Tim al 60%, in parte tramite azioni (360 milioni di titoli di nuova emissione, la stessa quantità oggi in mano a Telecom Italia ) e in parte tramite un corrispettivo cash di 2,14 miliardi di euro, che sarà pagato da Inwit attingendo da una nuova linea di credito (già erogata) per 2,5 miliardi.

La governance a fine operazione prevederà un co-controllo da parte di Vodafone e Tim , con quest'ultima che perderà i poteri di direzione e coordinamento su Inwit . Le due società alla fine avranno la stessa partecipazione, pari al 37,5%, nel capitale di Inwit (che resterà quotata con un 25% lasciato al mercato e che potrebbe distribuire un dividendo straordinario nel 2020) con pari diritti di governance, controllando congiuntamente la società delle torri attraverso un patto parasociale. Il nuovo cda sarà composto da 13 membri, cinque a testa nominati da Tim e Vodafone e altri tre riservati alle minoranze. L'operazione dovrà passare ovviamente attraverso il via libera dell'assemblea di Inwit , in cui si applicherà il meccanismo del whitewash, cioè la necessaria approvazione della maggioranza dei soci di minoranze. È poi previsto che le parti sottoscriveranno un accordo di lock-up triennale sulle rispettive partecipazioni e valuteranno una riduzione della loro partecipazione sino al 25% ciascuna.

red/cce

 

(END) Dow Jones Newswires

July 29, 2019 02:18 ET (06:18 GMT)

Copyright (c) 2019 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Infrastructure Wireless ... (BIT:INW)
Storico
Da Mar 2024 a Apr 2024 Clicca qui per i Grafici di Infrastructure Wireless ...
Grafico Azioni Infrastructure Wireless ... (BIT:INW)
Storico
Da Apr 2023 a Apr 2024 Clicca qui per i Grafici di Infrastructure Wireless ...