Una serie di proposte di regolamenti sulla cybersecurity da parte della Cina stanno irritando le imprese statunitensi, che vedono le regole come nuovi ostacoli al mercato cinese, e potrebbero rappresentare un ulteriore punt critico nei colloqui commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina che si terranno domani e mercoledì a Shanghai.

Il nuovo progetto su norme e standard in materia di cybersecurity rafforza una legge sulla sicurezza informatica che gli Stati Uniti e molte aziende straniere considerano già draconiana. Alcune regole vietano a determinati dati di lasciare la Cina o rallentano il processo di invio dei dati all'estero, aumentando incertezze e costi. Le rigide norme in materia di appalti potrebbero inoltre mettere in svantaggio i prodotti stranieri.

Se attuate, è probabile che le misure colpiscano una fascia di aziende americane, tra cui produttori di prodotti tecnologici come Cisco Systems, International Business Machines, Juniper Networks e Dell Technologies, e quelle attive nella gestione dei dati nei servizi finanziari o nel settore automobilistico.

Le aziende e i gruppi commerciali statunitensi affermano che alcune delle proposte sono troppo vaghe e offrono ai funzionari cinesi un margine di manovra per l'applicazione delle leggi.

Le regole non riguardano solo le società statunitensi. Riflettono molteplici fattori che modellano il panorama della sicurezza informatica cinese, tra cui la crescente consapevolezza dei consumatori sulla privacy dei dati e una recente tendenza globale di stabilire nuove regole sulla privacy, affermano gli esperti, aggiungendo che i tempi suggeriscono che Pechino stia usando tali norme per mostrare a Washington che ha opzioni per punire le imprese statunitensi.

Mentre la pubblicazione di queste proposte era attesa in seguito all'introduzione di una nuova legge sulla sicurezza informatica nel 2017, Pechino apparentemente le aveva tenute in sospeso dato che i colloqui con gli Stati Uniti sul commercio stavano progredendo all'inizio di quest'anno. Un maggiore accesso per le aziende tecnologiche americane è una priorità per i negoziatori statunitensi e i funzionari cinesi hanno mostrato la volontà di discutere questioni relative alla sicurezza informatica.

Dopo il fallimento dei negoziati con gli Usa a maggio, Pechino ha iniziato a pubblicare i nuovi progetti di regolamento. Altri ancora sono stati resi noti dopo che Washington ha posto restrizioni nei confronti del produttore cinese di apparecchiature per le telecomunicazioni, Huawei Technologies.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il suo omologo cinese, Xi Jinping, il mese scorso si sono impegnati a riavviare i colloqui commerciali, con le delegazioni che si incontreranno domani e mercoledì. Le proposte normative sulla cybersecurity potrebbero essere un fattore importante nelle negoziazioni future, poiché introdurrebbero restrizioni nei confronti delle operazioni commerciali e dell'accesso al mercato per le aziende statunitensi.

Mentre la legge sulla sicurezza informatica è già in vigore, Pechino deve ancora definire le misure di attuazione. Le bozze pubblicate di recente coprono almeno otto categorie e potrebbero essere modificate. Di particolare preoccupazione sono le regole che richiedono revisioni della sicurezza informatica. Stabiliscono i passaggi che gli operatori delle "infrastrutture di informazione critiche" devono seguire per procurarsi apparecchiature di rete che potrebbero influenzare la sicurezza nazionale.

La bozza non definisce esattamente cosa sia un operatore di "un'infrastruttura di informazione critica". La Cina ha ampiamente affermato di includere tra di loro quelli che si occupano del funzionamento della rete informatica nei settori delle telecomunicazioni, dell'energia, dei trasporti, dei servizi di informazione e della finanza, ma i negoziatori commerciali statunitensi stanno premendo per maggiori dettagli.

Gli operatori, si legge nella bozza, devono valutare i rischi, inclusa la probabilità di interruzione della catena di approvvigionamento dovuta "alla politica, alla diplomazia e al commercio", una formulazione che secondo gli esperti è probabilmente una risposta diretta alle azioni statunitensi contro Huawei.

Queste regole potrebbero dissuadere le aziende cinesi dall'acquistare attrezzature straniere se temono che questi prodotti siano soggetti a lunghe revisioni o addirittura a un blocco, ha affermato Yan Luo, un avvocato di Pechino focalizzato sulle politiche di sicurezza informatica di Covington & Burling.

Un altro gruppo di regole delinea i passaggi che coinvolgono test di sicurezza su "apparecchiature di rete critiche". Il ministero dell'Industria e dell'Information Technology, che ha redatto questo insieme di regole, ha affermato di aver ricevuto feedback da società straniere - tra cui Cisco, Ibm, Juniper, Dell e la tedesca Siemens Ag - che producono apparecchiature di rete come router, switch e server. Qualsiasi nuova misura offrirebbe uno standard aperto e uniforme e "le tecnologie e i prodotti stranieri non sarebbero discriminati", ha affermato il ministero.

Un portavoce di Cisco ha dichiarato che la società si impegna a rispettare le leggi locali. Dell ha affermato di sostenere politiche che consentano un'economia digitale aperta e sicura. Un portavoce di Ibm ha dichiarato che la società è "fiduciosa di poter rispettare questi standard". Un portavoce della Siemens ha affermato che la società sostiene "il dialogo tra tutte le parti, compresi i regolatori per rafforzare la fiducia tra tutte le parti interessate".

Le aziende statunitensi sono anche preoccupate per le modifiche proposte che limitano le informazioni su persone che potrebbero minare la sicurezza nazionale e richiedere agli operatori di rete di sottoporsi a un controllo di sicurezza locale su altri dati personali. L'effetto combinato di queste nuove regole sarebbe quello di aumentare i costi e il rischio di fare affari in Cina, ha affermato Lester Ross, il presidente della Commissione Politiche della Camera di Commercio americana in Cina.

cos

 

(END) Dow Jones Newswires

July 29, 2019 10:39 ET (14:39 GMT)

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