WALL STREET: in calo per pessimismo su crescita Usa dopo dazi
12 Agosto 2019 - 5:24PM
MF Dow Jones (Italiano)
Gli indici azionari statunitensi proseguono in calo, a causa dei
timori degli investitori sul fatto che la crescente escalation
nella guerra commerciale tra Washington e Pechino possa spingere
l'economia americana in recessione.
Il Dow Jones tratta in ribasso dello 0,8% e quello sull'S&P
500 dello 0,64%. Il Nasdaq Composite perde lo 0,67%.
Gli indici azionari rimangono però non lontani dai massimi
recenti, fortemente decorrelati dall'andamento del mercato
obbligazionario. "Se i rendimenti dei Treasury continuano a
scendere, allora l'azionario è chiaramente in errore, dato che i
bond stanno prezzando l'arrivo di una profonda recessione",
commenta Neil Dwane, global strategist di Allianz Global
Investors.
"L'orso è vivo e sta scalciando", commenta Mike Wilson, chief Us
equity strategist di Morgan Stanley.
Le tensioni tra le due superpotenze sembrerebbero avere un
impatto maggiore del previsto sulla crescita Usa, aumentando il
rischio di recessione, commentano gli esperti di Goldman Sachs,
evidenziando come a parer loro le due superpotenze non riusciranno
a raggiungere alcun accordo prima delle elezioni presidenziali del
2020.
Gli economisti si aspettano un effetto negativo dello 0,6%
sull'espansione del Pil americano. "I timori che le tensioni
commerciali scateneranno una recessione stanno crescendo", rimarca
lo strategist Jan Hatzius. Gli analisti stimano che il presidente
statunitense, Donald Trump, metterá in atto la minaccia di
ulteriori dazi sui beni cinesi a partire da 1* settembre, portando
l'economia del Paese a crescere solo dell'1,8% nel quarto
trimestre, 20 punti base in meno rispetto alle previsioni
precedenti.
"L'effetto dell'incertezza politica può portare le aziende a
ridurre le spese in conto capitale, mentre aspettano che la disputa
si risolva. Allo stesso modo, l'effetto di un maggior pessimismo
può portare le imprese a investire, assumere e produrre meno",
precisa l'esperto.
Venerdì scorso, il presidente degli Stati Uniti ha incrementato
i timori su un rinvio delle trattative dei due Paesi, affermando di
non essere pronto a firmare un accordo commerciale con la Cina.
"Le cose con Pechino stanno andando molto bene ma non siamo
ancora pronti firmare un'intesa. Abbiamo tutte le carte in regola"
nei negoziati commerciali, ha dichiarato Donald Trump,
sottolineando che l'incontro tra le delegazioni delle due
superpotenze, previsto per settembre, potrebbe non avere luogo.
"Vediamo se Pechino confermerá o meno il meeting. Saremo
soddisfatti in qualunque caso, sia se l'incontro verrá confermato
sia se verrá annullato".
A pesare sugli indici è inoltre l'intensificazione delle
violenti proteste all'aeroporto internazionale di Hong Kong che ha
cancellato tutti i voli in partenza prevista per la giornata. Le
manifestazioni hanno colpito il centro finanziario a giugno e
rappresentano una delle maggiori sfide popolari che il leader
cinese, Xi Jinping, deve affrontare da quando è presidente.
Durante la settimana gli investitori presteranno particolare
attenzione ai dati sull'inflazione americana, per indicazioni sulle
possibili future mosse sui tassi della Federal Reserve. "Dato il
basso tasso di disoccupazione e la forte fiducia dei consumatori, è
improbabile che ci sia a breve una recessione americana", commenta
Patrick Spencer, managing director di Baird.
Sul fronte valutario il cambio euro/usd tratta a 1,1217.
Sull'obbligazionario il rendimento del T-Note decennale è
dell'1,666% e quello del biennale dell'1,587%.
lus
(END) Dow Jones Newswires
August 12, 2019 11:09 ET (15:09 GMT)
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