La ricchezza in Italia è sempre più un affare dinastico. Dopo alcuni anni di purgatorio le grandi famiglie industriali hanno infatti riconquistato le posizioni che contano nella classifica dei 562 Paperoni italiani, che nel complesso si scoprono però più poveri rispetto all'anno scorso: il valore delle loro partecipazioni è sceso del 16,1%, da 155 a 130 miliardi. Tornano così sul podio dei nababbi di borsa - al terzo posto - le famiglie Agnelli-Nasi-Elkann, forti di un patrimonio di oltre 7,5 miliardi, cresciuto del 7,2% fra il 10 agosto 2018 e il 9 agosto di quest'anno.

Oltre alla buona performance della cassaforte Exor (+5,5% nell'ultimo anno), scrive Milano Finanza, la dinastia guidata da John Elkann deve ringraziare soprattutto l'effetto CR7 sulla Juventus, che ha portato il titolo a segnare un rialzo del 70% in 12 mesi e la società a guadagnare 600 milioni di capitalizzazione, in parte compensando i cali di Fca e Cnh.

In seconda posizione figurano invece i Benetton. Nonostante il leggero calo del loro patrimonio borsistico (-3,8% a poco più di 8 miliardi) la famiglia di Ponzano Veneto ha saputo approfittare del crollo di altri Paperoni. Merito della rimonta di Atlantia , la holding che controlla Autostrade per l'Italia: dal minimo di 17,29 euro toccato lo scorso 5 settembre dopo il crollo del Ponte Morandi e con l'incombente minaccia di revoca delle concessioni autostradali il titolo ha recuperato oltre il 30% grazie all'apparente allentamento delle tensioni con il governo.

Torna nella top 10, dopo la sorprendente esclusione dell'anno passato, la dinastia Berlusconi, il cui fondatore Silvio è stato per anni - tra il 1996 e il 2004 - il re indiscusso di Piazza Affari. Cavaliere e famiglia hanno beneficiato soprattutto del balzo di Mediaset , (+11%), spinta dalle ambizioni di m&a internazionale, che ha permesso loro di tornare in nona posizione.

Difficilmente però Silvio Berlusconi riuscirà a sedersi di nuovo sul trono dei Paperoni di borsa, occupato da ormai sette anni da Leonardo Del Vecchio. Il deposito del presidente esecutivo del gruppo italo-francese EssilorLuxottica è pressoché invariato e contiene un patrimonio di oltre 20 miliardi, quasi il triplo degli inseguitori Benetton.

L'Italia continua insomma a essere una Paperopoli senza Rockerduck: nessuno sembra poter insidiare il primato dell'84enne Paperon Del Vecchio. Anzi, nell'ultimo anno alcuni suoi "rivali" storici hanno perso terreno. È il caso della famiglia Rocca, che ha perso il podio scendendo dalla seconda alla quarta posizione. I fratelli Gianfelice e Paolo hanno visto ridursi il patrimonio di un terzo da 10,7 a 7,2 miliardi pagando i tormenti borsistici di Tenaris , quelli giudiziari di Paolo Rocca, quelli politici dell'Argentina, nonché il calo delle quotazioni del petrolio.

red/lab

 

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August 19, 2019 02:46 ET (06:46 GMT)

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