di Francesca Gerosa - Milanofinanza.it

Proxy advisor divisi sul riassetto diMediaset. Se Glass Lewis è favorevole al riassetto del gruppo, che prevede la fusione della società italiana e della controllata spagnola Mediaset Espana nella nuova holding olandese, MediaForEurope, Iss ha espresso parere contrario.

Gli azionisti di Mediaset e Mediaset Espana si riuniranno nelle rispettive assemblee straordinarie il prossimo 4 settembre.

In un report ai clienti, consultato da Radiocor, Glass Lewis ha sottolineato che le motivazioni alla base dell'operazione e le sinergie previste "non appaiono irragionevoli dal punto di vista strategico". Quindi il proxy advisor è convinto che ci siano motivi sufficienti perché gli investitori sostengano l'operazione, raccomandando agli azionisti di votare a favore di questa proposta. Quanto all'assemblea dei soci di Mediaset Espana, Glass Lewis ha consigliato il voto favorevole a tutte le operazioni propedeutiche al riassetto, non avendo identificato "nessuna preoccupazione rilevante dal punto di vista strategico o quantitativo".

Tuttavia, il proxy advisor non ha potuto fare a meno di notare che "le azioni Mediaset Espana trattano considerevolmente al di sotto del valore implicito", segno che il mercato assegna all'operazione una bassa probabilità di successo. "In assenza di altre informazioni", ha scritto Glass Lewis, "pensiamo che questa circostanza rifletta la presenza di Vivendi nell'azionariato".

Sebbene non sia chiaro come il colosso media francese di Vincent Bolloré intenda votare e se cercherà di far saltare l'operazione "vale la pena ricordare che la sua quota in Mediaset, pari a circa il 29% del capitale, e lo scontro di lunga data con la società potrebbero avere un ruolo rilevante nel trading speculativo in merito all'operazione", ha avvertito Glass Lewis che, in ogni caso, non ritiene che "questo rappresenti un motivo sufficiente perché gli investitori respingano l'operazione".

Viceversa per Iss la fusione solleva "preoccupazioni significative in termini di governance", dato che "ridurrebbe i diritti degli azionisti di minoranza". Il riassetto prevede, infatti, l'introduzione del voto maggiorato per gli azionisti "fedeli", una soluzione che per Iss "aiuterà probabilmente l'azionista di riferimento Fininvest a mantenere il controllo sul gruppo". In ogni caso, Iss ha riconosciuto che l'operazione ha "una motivazione strategica ragionevole, anche se c'è qualche dubbio sul raggiungimento delle sinergie previste". Anche se le sinergie "fossero inferiori al 20% della capitalizzazione combinata" delle due società, quota prevista dal cda, "rappresenterebbero comunque un ragionevole miglioramento".

Intanto, sul listino milanese il titolo Mediaset è fermo sulla parità a 2,95 euro dopo aver toccato un massimo intraday a quota 3,03 euro, oltre il prezzo di 2,77 euro, controvalore in contanti che sarà riconosciuto agli azionisti che non approveranno l'operazione MediaForEurope esercitando poi il recesso. Sostenuti gli scambi pari a 6,8 milioni di pezzi. Mentre a Madrid Mediaset Espana, pur ancora lontana dai 6,544 euro del recesso, sale dello 0,32% a 5,67 euro (top intraday a quota 5,70 euro).

Il riassetto, se approvato dai soci, assegna un'azione MediaForEurope, quotata a Milano e a Madrid, per ogni Mediaset e 2,33 azioni MediaForEurope per ogni Mediaset Espana. L'operazione va approvata con la maggioranza semplice in Spagna, dove Mediaset è azionista di controllo, e con il voto favorevole dei due terzi del capitale presente in assemblea in Italia.

Il superamento di tale soglia non dovrebbe essere problematico visto che non dovrebbero essere ammessi al voto Vivendi e Simon Fiduciaria. Comunque è difficile che ci sia una corsa all'esercizio del diritto di recesso da parte degli operatori tale da mettere a rischio l'operazione. Si ricorda che Mediaset ha fissato in 180 milioni di euro l'esborso massimo verso i soci che eserciteranno il recesso.

red

 

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August 20, 2019 12:10 ET (16:10 GMT)

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