Chiusura sotto la parità per piazza Affari (-0,25%) e per le altre Borse europee che hanno accentuato i cali dopo l'avvio negativo a Wall Street.

A Milano è alta l'attesa per il voto tra i militanti del Movimento 5 Stelle, sulla formazione del governo con il PD, sulla piattaforma Rousseau. Il voto sará infatti decisivo per l'eventuale formazione dell'esecutivo.

Focus sempre sulle negoziazioni commerciali Usa/Cina, con i due Paesi che hanno attuato un nuovo aumento tariffario reciproco. Nel dettaglio l'amministrazione americana ha imposto dazi del 15% su articoli di abbigliamento, calzature e diversi dispositivi elettronici, per un valore totale di 111 mld usd. Tariffe aggiuntive del 15% su altri 156 mld usd di prodotti, tra cui smartphone, laptop, giocattoli e videogiochi sono stati posticipati al 15 dicembre.

In scia alle nuove tariffe Pechino ha dichiarato ieri di aver presentato una denuncia all'Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc).

Sul fronte macro, il Pmi manifatturiero Usa, nella lettura finale di agosto, si è assestato a 50,3 punti, in calo marginale dai 50,4 di luglio e superiore alla lettura preliminare a 49,9 punti. Il dato rimane vicino ai livelli di stagnazione, con una crescita della produzione solo marginale e una domanda debole. Inoltre, il sotto-indice sui nuovi ordini esteri è sceso al ritmo piú rapido da 10 anni.

L'indice Ism manifatturiero degli Usa è sceso in territorio di contrazione ad agosto, a 49,1 punti, in calo rispetto ai 51,2 di luglio e inferiore al consenso degli economisti, a 51,4 punti. Il sotto-indice sull'occupazione è sceso a 47,4 punti dai 51,7 di luglio e quello relativo ai nuovi ordini è diminuito a 47,2 punti dai 50,8 del mese precedente. In lieve miglioramento invece il sotto-indice dei prezzi, che si è attestato a quota 46 punti dai 45,1 di luglio.

A piazza Affari, seduta contrastata per il comparto bancario nonostante lo spread sia sceso a 158 punti base (166 pb in chiusura ier): Bper +1,67%, Ubi B. +0,22%, Unicredit +0,08%, Intesa Sanpaolo -0,15%, Banco Bpm -0,22%.

Tra le blue chip ha resistito ai cali diffusi Fca (+0,88%) che ha beneficiato di alcuni rumors di stampa secondo cui Nissan e Renault starebbero cercando dei modi per porre fine alle problematiche dell'alleanza. In evidenza anche Prysmian (+1,11%) e Azimut H. (+0,77%).

Volatile Cnh I. che chiude a -3,46%, su alcune prese di profitto. Il gruppo ha annunciato un piano che include la separazione del business On-Highway (stradale) e Off-Highway (non stradale), una decisione che fa seguito al processo di revisione del portafoglio. La notizia era gia' stata scontata dal mercato con le indiscrezioni di stampa che avevano giá anticipato nei giorni scorsi l'annuncio della separazione. A penalizzare il titolo sono state anche le rinnovate tensioni tra Cina e Usa sul tema dazi che hanno toccato anche Stm (-1,31%) e Leonardo Spa (-2,17%).

Segno meno anche per il comparto oil e oil service con Tenaris che ha perso il 2,54% insieme a Saipem (-2,42%) e Eni (-0,8%) penalizzate dal calo del prezzo del petrolio.

Sul resto del listino Cerved ha registrato un +3,29%. La societá ha confermato di aver conferito a Mediobanca un mandato relativo alla valutazione esplorativa di opzioni strategiche con riferimento alla divisione Cerved Credit Management Group.

Sull'Aim Italia infine chiude al rialzo Circle (+1,49%), che ha confermato e rafforzato la sua presenza nell'area del Mediterraneo grazie alla piena operativitá del sistema Milos TOS utilizzato dal Terminal San Giorgio (TSG) nel porto di Genova.

lpg

 

(END) Dow Jones Newswires

September 03, 2019 11:47 ET (15:47 GMT)

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