Economia: De Benedetti in rosso per 46 mln (MF)
06 Settembre 2019 - 08:26AM
MF Dow Jones (Italiano)
Senza le plusvalenze immobiliari realizzate negli anni scorsi le
casseforti di Carlo De Benedetti battono cassa. Lo scorso anno la
galassia che fa riferimento al fondatore della holding Cir (da una
decina d'anni non ha né cariche né quote azionarie, queste ultime
cedute ai tre figli), non ha brillato. Anzi i numeri di Romed e di
Per sono stati fortemente negativi: il rosso cumulato dalle società
che fanno capo all'Ingegnere di Torino è pari a 46,5 milioni.
Entrando nel dettaglio, scrive MF, per quel che attiene alla
storica cassaforte Romed, il 2018 si è chiuso con una perdita di
25,7 milioni, legata essenzialmente alla svalutazioni di
partecipazioni (18,8 milioni) e di strumenti derivati (7,14
milioni). Il rosso dello scorso esercizio si confronta con un utile
i 16,2 milioni del 2017. A impattare, anno su anno, sul bilancio
della cassaforte di De Benedetti sono stati i minori dividendi
incassati, scesi da 95,2 a 30,4 milioni.
Ciò perché con ogni probabilità, sono diminuiti i flussi di
proventi garantiti dalle partecipati immobiliari francesi: società
che nell'ultimo biennio avevano garantiti ingenti guadagni grazie a
dismissioni, con relative plusvalenze, alla stessa Romed. Società
che nel frattempo ha rafforzato la presa sulle controllate
d'Oltralpe visto che è stato comprato un ulteriore 5% di Residence
Brandly (ora la quota è del 95%) e ha raggiunto la maggioranza
(51%) di Arlington77, acquistando un ulteriore 6%. Mentre la terza
gamba del business francese del mattone, rappresentata da
Montaigne51 ha garantito una cedola di 8 milioni.
Va detto che a livello complessivo Romed resta solida avendo
tuttora un patrimonio netto di 137,7 milioni (in calo rispetto al
dato del 2017, 163,4 milioni) e con immobilizzazioni per 99,2
milioni. Sono comunque saliti, da 117 a 125 milioni, anche i debiti
totali, 94,9 milioni rappresentati dall'indebitamento bancario (di
questi, 65,8 milioni sono i debiti garantito da pegno su titoli
azionari).
E se per la storica cassaforte dell'Ing si è trattato di una
brusca inversione di rotta rispetto all'andamento positivo del
passato, per l'altra holding personale, Per, continua il trend
negativo. La finanziaria che detiene il controllo (63,14%) della
quotata M&C e che aveva investito (9,45%) in Bonifiche
Ferraresi (oggi BF) continua restare in rosso.
Lo scorso anno, la perdita è lievitata da 18 a 20,7 milioni
(coperto con l'utilizzo di riserve), a causa in particolare
dell'ulteriore svalutazione (20,3 milioni) della quota detenuta in
M&C. Società che dopo la vendita dell'unico asset detenuto in
portafoglio, il gruppo tedesco Treofan, ha avviato un processo di
fusioni, successivo delisting da Piazza Affari e messa in
liquidazione.
Un percorso che sta per essere completato, dopo che De Benedetti
aveva provato a trovare un futuro differente per M&C puntando a
investimenti nel settore alimentare (un ritorno all'antico visto
che nel 1985 Cir rilevò gli asset Buitoni-Perugina), con un
progetto di acquisizione che poi però è sfumato. Così come non è
andata in porto, dopo discussioni preliminari con potenziali
pretendenti, la cessione della partecipazione di controllo nella
società quotata.
red/sda
(END) Dow Jones Newswires
September 06, 2019 02:11 ET (06:11 GMT)
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