Italia e Francia tornano a parlarsi, a riconoscersi come artefici di un unico grande progetto europeo. Mercoledì prossimo, 18 settembre, il presidente francese, Emmanuel Macron sarà a Roma per incontrare il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e probabilmente anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Lo scrive il Sole 24 Ore spiegando che sono passati soltanto sette mesi da una delle più gravi crisi diplomatiche tra Roma e Parigi. L'ex vicepremier e ora ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel febbraio scorso aveva incontrato i capi dei "gilet gialli" che stavano mettendo a ferro e fuoco Parigi. La reazione francese non si fece attendere e l'ambasciatore Chrstiane Masset fu richiamato in patria. Ma ora si apre un capitolo nuovo già inaugurato, in parte, al G7 di Biarritz e confermato con il programma del nuovo Governo giallo rosso che riprende il tradizionale cammino italiano nella costruzione europea. Già da qualche giorno le diplomazie italiana e francese stavano lavorando all'incontro di Roma. Si era pensato, in un primo momento, al 17 settembre. Per Macron era importante essere il primo leader europeo a stringere la mano a Conte subito dopo la fiducia e soprattutto prima dell'arrivo a Roma, il 19 settembre, del presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier per una visita di Stato programmata da tempo.

Forse a far slittare al 18 l'arrivo di Macron è stato il fatto che il 17 il capo dello Stato ha già in agenda un incontro con il presidente di Malta. Il colloquio con Conte servirà per un giro d'orizzonte sul futuro dell'Europa alla vigilia del cambio di esecutivo a Bruxelles il 1 novembre soprattutto sui temi più spinosi dalla riforma del Patto di stabilità a una nuova politica migratoria e di asilo con la riforma del regolamento di Dublino. Nell'incontro tra Macron e Conte (non si sa se accompagnato o meno dal ministro degli Esteri Di Maio) non si dovrebbe entrare nel dettaglio dei singoli dossier critici tra i due Paesi a cominciare dalla Tav Torino-Lione a Fincantieri Stx fino alle collaborazioni tra polizie dei due Paesi per i controlli transfrontalieri. Non è affatto escluso che il presidente francese con le autorità italiane possa riprendere anche il filo del vecchio progetto per giungere alla firma di quel Trattato del Quirinale tra Italia e Francia che dovrebbe porre nuove basi per le future relazioni politiche, economiche e culturali tra i due Paesi. Era stato proprio l'ex premier Paolo Gentiloni, nuovo commissario Ue agli Affari economici, a gettare le basi per il Trattato del Quirinale con la Francia sulla falsariga del Trattato dell'Eliseo tra De Gaulle e Adenauer Germania e Francia del '63 e poi del recente Trattato di Aquisgrana.

Il trattato doveva sancire la cooperazione rafforzata fra Roma e Parigi "per coordinarsi in maniera sistematica" su questioni europee, sui temi della cultura ma con un'attenzione particolare al settore industriale, in particolare quello "navale, sia civile che militare", dopo l'accordo raggiunto su Fincantieri Stx di Saint-Nazaire. La firma era prevista perla fine del 2018 ma il vento sovranista aveva poi messo in soffitta il progetto. Proprio quello che ora verrà rispolverato e rivitalizzato.

alu

 

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September 11, 2019 02:59 ET (06:59 GMT)

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