"Ricordo che nella proposta del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima al 2030 è prevista una diffusione complessiva di quasi 6 milioni di veicoli ad alimentazione elettrica. Sono numeri importanti che potranno avere impatti significativi sul sistema elettrico. In particolare, sulla base di nostri studi, è evidente che le auto elettriche non rappresenteranno un problema in termini di disponibilità di energia elettrica ma, se non opportunamente gestite, potrebbero rappresentare un problema in termini di profili orari di prelievo, con una particolare attenzione alle ore del tardo pomeriggio, in cui la fonte di produzione solare crolla rapidamente proprio quando molti cittadini tornano a casa e mettono l'auto in ricarica".

Con queste parole, Luigi Ferraris, a.d. di Terna, inquadra - nel contesto della transizione energetica - il Memorandum of Understanding per la sperimentazione congiunta con Fca di tecnologie e servizi di mobilità sostenibile, come il Vehicle-to-Grid (V2G) che permette alle vetture elettriche di interagire con la rete grazie a un'infrastruttura di ricarica 'intelligente'.

"Ecco allora che due settori storicamente poco collegati tra loro (quello della trasmissione dell'energia elettrica e quello automobilistico) si incontrano per trasformare una potenziale criticità in una opportunità sia per il sistema elettrico sia per il cittadine/cliente. Ad esempio, utilizzando in maniera intelligente le vetture elettriche in ricarica collegate a colonnine di ricarica smart, che saranno sempre più diffuse capillarmente sul territorio, le auto diventeranno un potenziale 'accumulatore' (oltre che consumatore) di energia. La batteria presente all'interno del veicolo, infatti, può essere utilizzata come un vero e proprio "deposito" per lo stoccaggio di energia rinnovabile, creando valore per il sistema e per il cliente anche quando la vettura è ferma in ricarica".

Ferraris ha quindi ricordato il ruolo di Terna nel più ampio panorama del sistema energetico italiano. "Una delle peculiarità di ogni sistema elettrico è la necessità di garantire istante per istante che l'energia richiesta dall'insieme dei consumatori (famiglie e aziende) sia sempre bilanciata dall'energia prodotta dalle centrali elettriche. Terna garantisce questo equilibrio attraverso un sistema di controllo altamente tecnologico, utilizzando un apposito mercato dove acquista i "servizi" necessari per assicurare costantemente la continuità e la sicurezza della fornitura di energia elettrica. A oggi i principali fornitori di questi servizi di flessibilità sono le grandi centrali elettriche a combustibili fossili ovvero idroelettriche a bacino, in un sistema in cui la produzione di questi impianti si "adatta" costantemente per seguire i consumi. Con il progressivo sviluppo delle fonti rinnovabili non programmabili (sole, vento), sarà sempre più necessario "invertire il paradigma" e disegnare un sistema in cui anche nuove risorse di flessibilità (es. stabilimenti produttivi industriali, aggregati di clienti residenziali, autovetture elettriche) siano in grado di "adattarsi" alla disponibilità di sole e vento, per garantire l'adeguatezza e la sicurezza di un sistema elettrico sempre più complesso. Due anni fa sono partiti i cosiddetti "progetti pilota" di Terna per avviare questo processo e testare le caratteristiche delle nuove risorse distribuite: rientra tra questi il progetto UVAM (unità virtuali abilitate miste) che consente ad unità di consumo, unità di produzione e sistemi di accumulo di aggregarsi e partecipare al mercato dei servizi; tra le risorse aggregabili rientrano anche le vetture elettriche, vere e proprie 'batterie con le ruote'. Ad oggi quasi 1.000 MW di capacità si è qualificata al mercato dei servizi, uno dei valori più alti raggiunti in Europa: la volontà di Terna è quella di proseguire con decisione la sperimentazione di nuove risorse di flessibilità per l'importanza che la stessa riveste nell'ambito della transizione energetica".

cce

 

(END) Dow Jones Newswires

September 19, 2019 11:02 ET (15:02 GMT)

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