Tutto pronto per l'Npl Meeting 'Run The Industry', evento di riferimento per il mercato italiano e internazionale dei Non-Performing Loans e il bank restructuring promosso dal gruppo B.Ifis che si terrà al Lido di Venezia, giovedì 26 e venerdì 27 settembre.

Un momento di approfondimento utile per tastare il polso del mercato, considerato che saranno previsti oltre mille partecipanti che assisteranno e prenderanno parte a workshop e a 5 tavole rotonde in rappresentanza degli operatori del settore (l'edizione 2018 ha visto oltre 800 partecipanti).

Più nel dettaglio, il 26 settembre sarà la giornata dei networking con workshop organizzati e autogestiti dagli stessi partecipanti sui temi più caldi. La main conference si svolgerà il 27 settembre al Palazzo del Cinema. La giornata, articolata in diversi tavoli di discussione con oltre 30 relatori, prenderà il via da un'analisi degli impatti della normativa regolamentare sulle banche e sul mercato dei non performing per proseguire con singoli focus (recovery industry, Gacs, Utp e intelligenza artificiale a supporto dell'erogazione, gestione e recupero del credito).

La prima tavola rotonda - dopo i saluti introduttivi di Luciano Colombini, ceo di Banca Ifis e di Francesco Giavazzi, professore di politica economica all'Università Bocconi - sarà incentrata come accennato sulla regolamentazione e il complesso quadro normativo che regola il mercato del credito deteriorato. A interloquire di regole e cambiamenti di strategia distributiva saranno esperti e manager di Pwc, Unicredit, Goldman Sachs, Intesa Sanpaolo e due esponenti delle autorità di regolamentazione: Meri Rimmanen, head of reporting, loan management and trasparency dell'Eba e Bruna Szego, head of the regulation and macroprudential analysis directorate di Banca d'Italia.

A seguire - nella seconda tavola rotonda - si discuterà di potenzialità e criticità dell'industria del credito deteriorato con esponenti di punta di Credito Fondiario, Ifis, AnaCap Financial Partners, doValue e Unirec.

Al centro della terza tavola rotonda ci sarà lo strumento della Gacs (garanzia pubblica sulla cartolarizzazione delle sofferenze) cui hanno fatto ricorso diverse banche nei mesi scorsi al fine di agevolare lo smobilizzo dei crediti in sofferenza. Il dibattito sarà animato dagli interventi di Michelangelo Margaria, senior vice president di Moody's, esponenti del Mef come Stefano Cappiello e manager di Oliver Wyman, Cerved, Muzinich&Co ed esperti dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

Nel corso della quarta tavola rotonda si discuterà di blockchain e di tecnologie digitali al servizio del business del credito deteriorato con Ibm Italy, Oracle Italy e FinScience.

Chiuderà i lavori la quinta tavola rotonda sulle inadempienze probabili, i cosiddetti Utp (unlikely to pay), un mondo che - se ben organizzato - potrebbe da un lato far tirare un sospiro di sollievo all'economia reale (grazie al ritorno in bonis di alcuni crediti) e dall'altro rappresentare una nuova opportunità di specializzazione per gli operatori. A discutere delle prospettive del settore saranno i servicers e gli originators con Intrum Italy, Dea Capital Alternative Funds Sgr, B.Mps, Prelios Group e Fbs (gruppo B.Ifis).

Sempre il 27 settembre sarà diffusa e pubblicata una nuova edizione del Market Watch Npl a cura dell'Ufficio studi di Banca Ifis con gli scenari e i dati aggiornati del mercato dei non performing loans. L'evento sarà infatti l'occasione per fare il punto sul mercato in una fase in cui le previsioni dipingono quello degli Npl come un mercato incamminato sul viale del tramonto. La fotografia dell'industria del deteriorato nel 2019 mostra però una realtà ben diversa: dal 2015 al primo trimestre del 2019, le banche hanno ceduto sul mercato 192 miliardi di non performing exposure lorde, per un totale di oltre 12 milioni di posizioni. Una mole decisamente importante di crediti deteriorati, seppure non esaustiva. Lo dimostra il fatto che circa 170 miliardi di Npe (lorde) sono ancora a bilancio degli istituti di credito, dunque le cessioni non sono finite.

Secondo alcuni dei dati aggiornati contenuti nel Market Watch Npl di B.Ifis che MF-Dowjones è stata in grado di anticipare lo studio mostra una certa vivacità del settore con 50 investitori attivi (di cui solo il 20% italiani), 49 servicer e 984 agenzie di recupero crediti per un'occupazione che supera i 13.300 addetti diretti, senza considerare l'indotto di studi legali e consulenti esterni, per un giro d'affari complessivo di circa 2,1 miliardi di ricavi. Le agenzie di recupero crediti sono 984 (secondo il censimento dell'Unirec) e in base agli ultimi bilanci registrano ricavi totali per 970 mln di euro (+14% a/a).

cce

 

(END) Dow Jones Newswires

September 23, 2019 06:48 ET (10:48 GMT)

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