Torna a riunirsi questa mattina il Patto dei soci di Mediobanca. Si tratta di una riunione ordinaria, chiamata ad analizzare i conti del secondo semestre, chiuso al 30 giugno scorso con un utile netto rettificato di 0,86 miliardi di euro, in progresso dell'8% rispetto all'esercizio precedente.

I numeri sono tuttavia destinati a passare in secondo piano poiché a tenere banco sarà con ogni probabilità il blitz che Leonardo Del Vecchio ha portato pochi giorni fa dull'istituto. Il patron di Luxottica ha annunciato a sorpresa di avere acquistato tramite la holding Delfin una quota del 6,94% di piazzetta Cuccia: un investimento da circa 580 milioni di euro che consente all'imprenditore milanese di diventare il terzo azionista della merchant guidata da Alberto Nagel, alle spalle di Unicredit (8,81% di cui l'8,4% conferito al Patto di consultazione) e Vincent Bolloré (7,9% tramite la Financiere de l'Odet). Stando a indiscrezioni circolate sul mercato, Del Vecchio potrebbe ulteriormente rafforzare la presa nelle prossime ore, portandosi al 10%.

Al di là delle dichiarazioni di rito - con le quali l'ex martinitt si è detto azionista di lungo periodo, disposto a dare un contributo in termini di sostegno per accelerare la creazione di valore a vantaggio di tutti gli azionisti di Mediobanca - al momento non sono chiari gli obiettivi del patron di Luxottica.

Due le ipotesi che si rincorrono sul mercato. La prima è che l'attacco sia mirato direttamente ad Alberto Nagel, con il quale nei mesi scorsi ci sono state divergenze sia sulla partita dello Ieo sia su quella che ha portato al rinnovo del Cda delle Generali, confermato in blocco secondo la linea dettata da via Filodrammatici. Questa ipotesi troverebbe conferma qualora Delfin richiedesse a stretto giro - in vista dell'assemblea del 28 ottobre - la modifica di alcuni articoli statutari di piazzetta Cuccia che prevedono che il capo azienda venga scelto tra i dirigenti interni alla banca, in carica da almeno tre anni.

Un'altra corrente di pensiero ritiene invece che la mossa di Del Vecchio abbia come obiettivo quello di spingere lo stesso Nagel a varare entro fine anno un piano strategico più ambizioso e meno conservativo di quello che si è appena concluso. Più nel dettaglio, l'obiettivo sarebbe quello di spingere piazzetta Cuccia a disfarsi di una quota dal 3% al 5% di Generali Ass., riducendo quindi il proprio peso tra l'8% e il 10% rispetto all'attuale 13% che ne fa per distacco il principale azionista della compagnia triestina. Bilanciando a quel punto pesi e poteri negli assetti del Leone, dove da tempo i grandi soci italiani - oltre a Del Vecchio anche Francesco Gaetano Caltagirone e la famiglia Benetton - stanno rinforzando le rispettive posizioni.

ofb

 

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September 25, 2019 04:58 ET (08:58 GMT)

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