Con 22 ipo portate a termine da gennaio, il 2019 si avvia a essere un anno record per l'Aim Italia sul fronte delle quotazioni. Invece la performance non è stata all'altezza, anzi. L'indice di Piazza Affari dedicato alle piccole e medie imprese ha perso negli ultimi 12 mesi il 16%, contro il -9% registrato dallo Star e il +1% del Ftse Mib.

L'andamento, si legge su Milano Finanza, è stato negativo fin dall'inizio dell'anno rispetto agli altri indici, con un forte peggioramento a fine luglio, quando Bio-on , la società di a maggior capitalizzazione del segmento (all'epoca oltre il miliardo di euro), ha subìto l'attacco del fondo americano Quintessential, perdendo circa il 60% del valore. A fine settembre le società quotate su Aim Italia erano 128, per una capitalizzazione complessiva di quasi 7 miliardi di euro. Intanto la raccolta in fase di ipo nei primi otto mesi del 2019, secondo l'ufficio studi di EnVent Capital Markets, è stata di 155 milioni di euro.

Delle 22 matricole quotatesi finora quest'anno, 14 hanno registrato una performance positiva dal giorno dell'esordio sul listino, con tre casi di rendimento a tripla cifra: Neosperience ha fatto +186%, Eles +173% e Confinvest +123%. Sette società hanno avuto un ritorno fra il +98% di Maps e il +10,5% di Sirio , quattro sono state positive (Copernico , Shedir Pharma , Farmae , Gibus ), mentre otto hanno riportato un andamento negativo (da Friulchem -3,61% a CrowdFundMe -17,3%). Otto delle 22 ipo recano la firma del gruppo Ambromobiliare , che ha quotato 45 delle 128 società sul listino. «Fra due settimane portiamo UCapital24, a dicembre una pmi della old economy e per il 2020 ci aspettiamo altre sei-sette ipo», racconta Giovanni Natali, presidente di 4Aim sicaf (gruppo Ambromobiliare ). A oggi il miglior anno per numero di quotazioni è stato il 2018 con 26 nuove società. Quello che fa però la differenza sono i fondi raccolti in sede di ipo: nel 2018 erano 1,323 miliardi, contro 138 milioni del periodo gennaio-luglio 2019, come emerge dalla ricerca di EnVent. E qui si sente la mancanza dei Pir, i piani individuali di investimento con bonus fiscale per i singoli che tengono i titoli almeno cinque anni. Grazie a questa normativa, i gruppi del risparmio gestito hanno raccolto 10,9 miliardi nel 2017 e 3,94 lo scorso anno.

red/fch

 

(END) Dow Jones Newswires

September 30, 2019 02:39 ET (06:39 GMT)

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