Bio on: Astorri, attacco di Quitessential speculativo e industriale (MF)
02 Ottobre 2019 - 8:46AM
MF Dow Jones (Italiano)
Un altro round dello scontro tra Bio-on e il fondo
Quintessential (Qcm) si è svolto ieri con la pubblicazione della
semestrale della società bolognese (crollata ieri sull'Aim Italia
del 48% a 10 euro). A margine di un'intervista esclusiva a Class
Cnbc (tv del gruppo Class E. che assieme a DowJones & Co.
controlla questa agenzia) il presidente di Bio-on Marco Astorri ha
sollevato alcuni interrogativi sulla vicenda che ha coinvolto il
gruppo della chimica verde, parlando di un attacco industriale e
non finanziario. Pronta la replica di Qcm, che in una nota ha
confermato i dubbi sulla sostenibilità aziendale.
Quanto ai conti del primo semestre, Bio-on ha rgeistrato ricavi
per 900 mila euro contro i 6,1 milioni dello stesso periodo 2018,
una perdita di 10,1 milioni (da -2,9), un indebitamento a 41
milioni (raddoppiato rispetto al dato di fine 2018) e un patrimonio
che si è ridotto di 10 milioni attestandosi a 47,5 milioni.
Domanda. Presidente Astorri, partiamo da questi dati, dove sono
finiti i ricavi?
Risposta. Si tratta di una precisa strategia dell'azienda, che
ha volutamente rallentato nella prima parte dell'anno la
concessione di licenze, assegnando quattro opzioni da trasformare
in licenze nella seconda parte dell'anno. C'era un progetto molto
importante di valorizzazione delle licenze che è stato interrotto
dall'attacco di Quintessential.
D. Il bilancio 2018 segnava ricavi per 51 milioni e un utile di
12 milioni, mentre ora la semestrale dice che i ricavi non arrivano
al milione e ci sono perdite per 10 milioni. Perché non ha spiegato
prima la sua strategia?
R. Bio-on è un'azienda che ha una tecnologia incredibile e deve
strategicamente comunicare e generare contratti in maniera
opportuna.
D. Lei prevede di chiudere il 2019 con un fatturato di 20
milioni e un ebitda per 8 milioni; come pensa di fare?
R. Intanto abbiamo già firmato un contratto da 10 milioni nel
settore del beverage. Inoltre ci sono altri contratti in trattativa
che portano ai target. In più, rifaremo il piano industriale.
D. Nella semestrale c'è l'annuncio che il vostro nomad, Envent
Capital, ha rinunciato all'incarico. Che segnale è?
R. Con il nomad c'era un rapporto non più condiviso. Noi
comunque abbiamo annunciato di voler cambiare il mercato, passando
dall'Aim allo Star
D. Ritiene opportuno un passaggio allo Star con 588 mila euro in
cassa e debiti per oltre 40 milioni di euro?
R. Noi ci crediamo, siamo fiduciosi che l'azienda possa
riprendersi. I clienti non mancano e non scordiamoci che quello che
è accaduto a Bio-on non è accaduto per caso: siamo stati la prima
azienda al mondo ad aver un impianto produttivo di una plastica
naturale scoperta 100 anni fa. Siamo partiti come un'azienda che
voleva fare solo innovazione e pensavamo di non dare fastidio a
nessuno. Siamo entrati in un mercato da 400 miliardi di
dollari.
D. Sta dicendo che siete stati oggetto di un attacco industriale
perchè la vostra tecnologia fa paura?
R. Noi badiamo solo a lavorare, però ci sono molte coincidenze
che lo fanno pensare.
red/fch
(END) Dow Jones Newswires
October 02, 2019 02:31 ET (06:31 GMT)
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