Se l'Unione europea non accetterà la proposta del Primo ministro inglese, Boris Johnson, dovrà ancora una volta ritardare l'uscita del Regno Unito per evitare una Brexit senza accordo, ha dichiarato Jitesh Gadhia, membro del Parlamento britannico.

L'uscita del Regno Unito dall'Ue, prevista adesso per il 31 ottobre, è stata rimandata ripetutamente rispetto all'iniziale data del 29 marzo, dopo che i parlamentari britannici hanno rifiutato per tre volte l'accordo di recesso delineato dall'ex Primo ministro Theresa May.

"Se vi soffermate a riflettere dal punto di vista dell'Ue e osservate le loro scelte: siglereste un accordo col Primo ministro Johnson ora o correreste il rischio di un'estensione e un'elezione sperando di poter contare su una controparte positiva?", ha chiesto Gadhia al World Economic Forum a Nuova Delhi, India.

La parlamentare ha inoltre dichiarato che sebbene "gli auspici" circa il consenso dell'Ue sulla nuova proposta di Johnson "non siano dei migliori", il blocco appare ancora aperto ad ulteriori negoziazioni.

All'interno del Regno Unito, una maggioranza di parlamentari vuole un accordo e sta cercando di ostacolare Johson per evitare una hard Brexit. Se non vi sarà un accordo sul tavolo entro il 19 ottobre, Johnsons sarà costretto per legge a chiedere un'uscita posticipata.

Un'ulteriore estensione del termine aprirebbe la strada ad elezioni politiche nel Regno Unito, afferma James Smith, economista di Ing. "Una volta che si arriverà ad una estensione dell'articolo 50, il conto alla rovescia verso elezioni politiche - forse nelle 5 settimane successive - comincerà quasi sicuramente".

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(END) Dow Jones Newswires

October 04, 2019 02:30 ET (06:30 GMT)

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