Il Tesoro ha impresso una decisa accelerazione al dossier Montepaschi , ma difficilmente la maxi pulizia propedeutica alla vendita partirà prima della metà del 2020. Dopo essere salita al 70% nell'ambito del salvataggio, via XX Settembre deve definire un piano di privatizzazione con l'obiettivo di uscire dal capitale della banca senese entro il 2021.

Prima di mettere la quota sul mercato però l'azionista pubblico dovrà rendere appetibile l'istituto all'eventuale compratore, ripulendone radicalmente l'attivo. Contatti tra il Tesoro (che per il momento non ha selezionato advisor) e i tecnici della direzione generale della Concorrenza sarebbero partiti già tra giugno e luglio sotto il precedente governo e sono ripresi a settembre.

Se il governo si sta muovendo con decisione, difficilmente però la nuova operazione di de-risking da oltre 10 miliardi partirà prima della metà del 2020. A favore di tempi lunghi giocano non solo la complessità della trattativa avviata con la Commissione europea (che peraltro sarà pienamente in carica solo dal mese di novembre) e la sua stretta correlazione con la manovra finanziaria 2019, ma anche le prossime scadenze in materia di governance. L'attuale consiglio di amministrazione di Mps (eletto nel 2017, contestualmente al varo del salvataggio) andrà in scadenza nella primavera del 2020. Salvo indicazioni contrarie da parte dell'azionista pubblico, difficilmente da gennaio il board in uscita varerà una complessa manovra sull'attivo e sul patrimonio come quella che si sta prefigurando nelle interlocuzioni tra Roma e Bruxelles. Non solo per le profonde ricadute che il piano avrà sulla strategia della banca ma anche perché, dopo la firma, il vertice non sarebbe in grado di seguirne l'esecuzione, come invece accaduto per il restructuring plan varato nel 2017. Meglio insomma attendere la nomina del nuovo board, un argomento che comunque il Tesoro non avrebbe ancora affrontato.

Dal punto di visto tecnico, l'operazione si presenta molto complessa. Sul tavolo ci sono diverse ipotesi che ruotano però tutte attorno alla separazione degli asset in bonis da quelli poco appetibili per un eventuale compratore. In base alla soluzione oggi favorita, gli asset deteriorati con il relativo passivo uscirebbero dal perimetro della banca per confluire in un veicolo ad hoc gestito da Amco (ex Sga), mentre l'istituto ripulito verrebbe poi ricapitalizzato con un'operazione che di fatto somiglia a una vera e propria riquotazione. L'alternativa consiste nel processo inverso: a uscire dal perimetro in questo sarebbe la good bank destinata alla cessione, come accaduto nel 2008 per il salvataggio Cai-Alitalia.

red/fch

 

(END) Dow Jones Newswires

October 15, 2019 02:07 ET (06:07 GMT)

Copyright (c) 2019 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Banca Monte Dei Paschi D... (BIT:BMPS)
Storico
Da Mar 2024 a Apr 2024 Clicca qui per i Grafici di Banca Monte Dei Paschi D...
Grafico Azioni Banca Monte Dei Paschi D... (BIT:BMPS)
Storico
Da Apr 2023 a Apr 2024 Clicca qui per i Grafici di Banca Monte Dei Paschi D...