Eni: i kazaki ribattono cassa (MF)
16 Ottobre 2019 - 08:56AM
MF Dow Jones (Italiano)
Il giacimento giant di Karachaganak, in Kazakhstan, ha
completato in tempo record il turnaround e ieri la produzione è
ripartita. Oltre 12 mila persone, secondo il direttore generale
Edwin Blom, hanno lavorato giorno e notte per un mese pur di
assicurare la riapertura del sito per metà ottobre, che fornisce il
49% dei volumi di gas prodotti nel Paese.
Ma per i soci del consorzio Kpo guidato da Eni e Shell con quote
paritetiche del 29,9% - scrive MF - non c'è tempo di festeggiare.
Stando alle indiscrezioni che arrivano da Astana sulle compagnie
petrolifere che sviluppano Karachganak potrebbe abbattersi un'altra
tegola da un miliardo di dollari, coda di una disputa su tasse e
ripartizione dei profitti che si pensava risolta quasi un anno fa,
quando era stata definita una sanzione di 1,1 miliardi di dollari,
da corrispondere a rate in base a un successivo accordo raggiunto a
gennaio scorso, con un acconto di circa 400 milioni di dollari.
Non è chiaro perciò in base a quale riconteggio su mancati
proventi il governo kazako sia tornato alla carica, con un
inasprimento della sanzione al consorzio, che con 26 miliardi di
dollari versati fino ad oggi è uno dei maggiori contribuenti del
Paese. Ma secondo alcune fonti la sortita di Astana farebbe seguito
al mancato accordo sul rilascio delle garanzie per estendere di
altri 10 anni un prestito a lungo termine di 1 miliardo di dollari,
destinato a realizzare nuove infrastrutture nel Paese. Questo
ennesimo braccio di ferro diventa ancora meno comprensibile mentre
arrivano notizie incoraggianti sul futuro di un altro giacimento
partecipato da Eni , quello offshore di Kashagan.
Il ministero dell'Energia avrebbe in programma di realizzare un
impianto per il trattamento del gas per aumentare la produzione di
Kashagan, che custodisce nelle acque del Mar Caspio riserve tra i 9
e i 13 miliardi di barili. Oggi il greggio e il gas recuperato nel
giacimento vengono trattati nell'impianto di Bolashak, nella vicina
città di Atyrau. Secondo il vice ministro dell'Energia, Makhambet
Dosmukhambetov, il nuovo impianto potrebbe aumentare la produzione
dalla media attuale di 380 mila barili al giorno fino a 500 mila,
con uno step graduale a 420 mila barili al giorno. Su costi e
finanziamento del progetto, però, non c'è ancora certezza.
red/cce
(END) Dow Jones Newswires
October 16, 2019 02:41 ET (06:41 GMT)
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