La volontà politica di dare il via libera alla manovra italiana c'è. Ma per ora la Commissione europea non dispone del dettaglio delle misure approvate dal governo. Dunque prima di arrivare al probabile semaforo verde, scrive Repubblica, servono alcuni passaggi intermedi, non privi di scossoni. Bruxelles, infatti, potrebbe inviare a Roma una lettera con una serie di richieste di informazioni sulle coperture della manovra indicando che fino a quando non saranno chiarite l'Italia sarà collocata tra Paesi seriamente a rischio di non rispettare le regole Ue sui conti pubblici.

I vertici Ue stanno riflettendo se inviarla già nei prossimi giorni o aspettare novembre. A differenza dello scorso anno, quando la Commissione bocciò la manovra del governo gialloverde per macroscopica violazione della regola del debito e costrinse Giuseppe Conte e Giovanni Tria a tagliare 10 miliardi di deficit, a Bruxelles si respira ottimismo sui conti italiani.

Tanto che l'eventualità di mandare una lettera a Roma viene vissuta quasi come un "atto dovuto", come già avvenuto in passato. D'altra parte il 2,2% di deficit presentato dal ministro Roberto Gualtieri è fuori dai parametri e sarebbe accettabile solo grazie a una flessibilità di 14 miliardi che l'Europa appare intenzionata a concedere. Ma per farlo deve essere certa delle coperture di alcune misure. Bruxelles può bocciare la manovra entro il 30 ottobre. In caso contrario, darà un giudizio con eventuali richieste di modifiche entro fine novembre. E ad esprimersi sarà il trio Juncker-Dombrovskis-Moscovici visto che l'entrata in carica di Ursula von der Leyen e del suo team (con Gentiloni all'Economia) slitterà almeno di un mese, al primo dicembre.

Così a breve la Commissione dovrebbe inviare a un gruppo di Paesi tra cui Italia, Francia, Spagna, Belgio e Portogallo (lo ha già fatto con la Finlandia), continua il giornale, una serie di missive nel nostro caso chiedendo informazioni e dettagli sui 3 miliardi che il governo punta recuperare grazie alla lotta all'evasione per valutarne la reale efficacia e sui 4 miliardi di flessibilità richiesti per le spese legate al ponte Morandi e altri interventi per mettere in sicurezza il territorio.

L'invio della lettera non stupirebbe il Tesoro, consapevole dell'operazione al limite rappresentata dal 2,2%. Così come non sarebbe sorprendente che Bruxelles (come ogni anno) indicasse una leggera discrepanza tra Italia e Ue dovuta ai metodi di calcolo che peggiorerebbe il deficit di un paio di miliardi (0,1%). Al momento appare comunque certo che l'eventuale lettera non porterà a una bocciatura della manovra il 30 ottobre e nemmeno a una immediata richiesta di modifiche. Di eventuali correzioni della legge di bilancio se ne potrebbe parlare a novembre, a bocciatura scampata, ma alla fine potrebbero non essere necessarie grazie a una serie di escamotage informalmente già allo studio.

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October 17, 2019 04:28 ET (08:28 GMT)

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