Unicredit: F.Cariverona auspica in nuovo Piano manovra straordinaria (Milanofinanza.it)
18 Ottobre 2019 - 1:32PM
MF Dow Jones (Italiano)
Di Francesca Gerosa - Milanofinanza.it
Ieri il governatore di Banca d'Italia, Ignazio Visco, da
Washington ha invitato le banche italiane più piccole, che fanno
fatica a ripulire i bilanci, ad aggregarsi. Oggi gli ha fatto eco
il presidente della Fondazione CariVerona, Alessandro Mazzucco,
dicendosi "in generale molto favorevole alle fusioni e alle manovre
di sistema e agli accorpamenti". Poi "entrare nel merito delle
singole manovre è ovviamente un altro discorso", ha aggiunto, in
riferimento all'ipotesi di fusione tra Banco Bpm (-0,47% a 2,14
euro stamani in borsa) e Ubi Banca (+0,52% a 2,888 euro).
L'ente scaligero è azionista di Banco Bpm con una quota
inferiore all'1%, ma è anche un azionista storico di Unicredit con
circa l'1,8% del capitale. L'augurio del presidente della
Fondazione CariVerona è che nel nuovo piano industriale della banca
guidata da Jean Pierre Mustier ci sia "una manovra
straordinaria".
Un'aggregazione? Mazzucco si è limitato a puntualizzare: "Una
manovra straordinaria che dia attenzione, visibilità,
attrattività". MF-Milano Finanza ha anticipato l'idea di Unicredit
di creare una holding tedesca per unire tutte le sue partecipazioni
estere, ma anche su questo Mazzucco non si è sbilanciato: "Non
voglio dire niente che possa sembrare un'interferenza. Tanto più
con un consiglio piuttosto silenzioso".
"Finché le uniche cose sono i tassi negativi", ha osservato,
riferendosi alla recente proposta di Mustier di girare sulla
clientela l'impatto dei tassi negativi Bce. "Siamo ovviamente
piuttosto attenti, non senza preoccupazione, all'andamento del
titolo (oggi in borsa +0,52% a 11,49 euro, ndr)", ha notato ancora
Mazzucco. "Ha avuto un exploit più di un anno fa e poi...Mustier è
bravo", ha ammesso, "però tende a tenere un po' tutto nella sua
testa".
Una parola anche sulla scelta del nuovo presidente di Unicredit
dopo la scomparsa di Fabrizio Saccomanni. "Che cosa succederà non
lo so, diciamo che auspico che si arrivi alla nomina della
presidenza attraverso una procedura regolare, come prevede lo
statuto, che è un elemento che dà chiarezza e autorevolezza", ha
detto Mazzucco, soffermandosi, infine, su un'altra poltrona, quella
del presidente della Cassa depositi e prestiti, alla luce delle
ormai certe dimissioni di Massimo Tononi.
"Abbiamo avuto una riunione dell'Acri ieri, ma il presidente era
assente perché era a Washington e quindi non abbiamo parlato" della
presidenza della Cdp. "Poi esistono le sale di riunione ed esistono
i corridoi e queste cose si fanno nei corridoi. Di sicuro è una
partita aperta e ci sono molte voci", ha confermato. La scelta del
presidente spetta alle Fondazioni azioniste.
Nel dettaglio, Mazzucco non ritiene fondate le voci che indicano
come possibile candidato l'attuale presidente dell'Acri, Francesco
Profumo: "Secondo me no. Non perché non sia una persona capace,
anzi, ma lui ha solide visioni sul mondo delle fondazioni" e quindi
dovrebbe rimanere in Acri. "Poi come sempre", ha precisato, "molte
delle voci che vengono riportate sono velleitarie e io mi auguro
che il vero nome non sia ancora apparso. Di certo non ho nessuna
preferenza, non mi interessa l'appartenenza territoriale, mi
interessano persone di qualità", ha concluso.
red
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October 18, 2019 07:17 ET (11:17 GMT)
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