Gedi: l'ultima carta di De Benedetti (Mi.Fi.)
21 Ottobre 2019 - 8:44AM
MF Dow Jones (Italiano)
Nelle famiglie imprenditoriali italiani le liti sono spesso
all'ordine del giorno - basti pensare allle vicende di casa Del
Vecchio o Berlusconi o Caprotti -, ma quella emersa tra i De
Benedetti appare clamorosa. Protagonista il capostipite Carlo De
Benedetti, da sempre abituato a comandare e imbattersi in scontri
senza eslusione di colpi. Iniziò a metà degli anni '70 con gli
Agnelli ai tempi del suo ruolo di primo piano nel gruppo Fiat e
proseguì all'inizio degli anni '90 guerreggiando con Silvio
Berlusconi in quello che passò alla storia come il Lodo Mondadori .
Fino allo scontro riemerso nei giorni con i figli-eredi per il
controllo e il destino del suo primo amore, ossia il quotidiano La
Repubblica, dopo il primo duro confronto del 2008 con Rodolfo sul
destino di Cir e dei suoi asset, senza trascurare il cambio di
rotta e di visione sul fondatore della testata romana, Eugenio
Scalfari, come dimostrano le parole spese in tv il 17 gennaio di un
anno fa: "È un signore molto anziano che non è più in grado di
sostenere domande e risposte. Gli ho dato un pacco di miliardi, è
un ingrato".
Quello dell'Ingegnere, scrive Milano Finanza, è uno spirito
battagliero, spigoloso, tenace e pugnace che periodicamente dà
mostra di sé. Ora Carlo De Benedetti, probabilmente stufo di stare
in panchina, ha deciso di tornare sulla scena. A modo suo.
Avanzando un'offerta a sconto (0,25 euro per azione) per
riprendersi il controllo di fatto (29,9%) del gruppo editoriale
Gedi e rimettere le mani su Repubblica, avendo un buon feeling con
il nuovo direttore Carlo Verdelli. Ma la proposta, arrivata nella
giornata di venerdì 11 ottobre, resa nota solo domenica 13 via Ansa
(anticipata da Dagospia) e poi confermata dalla stessa Cir , è
stata rispedita seccamente al mittente, bollata come "irricevibile"
dai figli Marco, Rodolfo ed Edoardo. E se ci sono ancora aspetti da
chiarire in questo blitz che ha però portato beneficio al titolo
Gedi - in una settimana le azioni del gruppo editoriale hanno
guadagnato il 25% a Piazza Affari -, quello che è evidente è che De
Benedetti senior, 84 anni, non riesce a stare lontano dal mercato
(nel 2015 la Procura di Roma aprì un'indagine per l'insider
trading, nell'ambito della quale sono stati ascoltati De Benedetti
e l'ex presidente del consiglio Matteo Renzi in merito a
investimenti nel capitale di alcune banche popolari: a gennaio è
stato chiesto il rinvio a giudizio per l'operatore finanziario
Gianluca Bolengo che comprò azioni). Anche se fu lui nel 2009 ad
annunciare al mercato di aver deciso di lasciare ogni incarico
operativo nella galassia Cir , promuovendo il figlio Rodolfo alla
presidenza della holding e designando nel 2017 l'altro erede Marco
alla carica di numero uno del gruppo Gedi (società nata dalla
fusione del Gruppo L'Espresso con la Itedi degli Agnelli-Elkann).
Mentre nell'autunno del 2012 l'Ingegnere annunciò la definizione
della successione in famiglia, trasferendo a titolo gratuito ai tre
figli il controllo di Cir , con il passaggio di consegne
nell'accomandita, ribattezzata poi Fratelli De Benedetti.
Curiosamente, però, il primo azionista (85%) della cassaforte
torinese è la Segreto Fiduciaria, che fa a sua volta riferimento
alla Mi.Mo.Se, che altro non è che la holding dei Segre (oggi
rappresentata da Massimo Segre, figlio di Franca Bruna Segre), i
commerciali del capoluogo piemontese da sempre custodi del tesoro
dei De Benedetti. Un legame mai sciolto che tiene al riparo i
curiosi.
red
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October 21, 2019 02:29 ET (06:29 GMT)
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