Pronti, via. In un giorno Salini Impregilo ha lanciato e chiuso con successo l'aumento di capitale da 600 milioni, primo passo della più ampia operazione Progetto Italia, catturando anche l'interesse (e il capitale) di investitori come Leonardo Del Vecchio o come il fondo Elliott.

Il giorno dopo la delibera del cda che ha esercitato la delega per la ricapitalizzazione si è quindi già chiuso il collocamento che ha visto la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti e istituti come Banco Bpm , Intesa Sanpaolo e Unicredit , incontrando, come si legge in un comunicato del gruppo, «l'interesse significativo di un pool di investitori qualificati per un'operazione di mercato che porterà a rilanciare il settore delle infrastrutture in Italia supportando crescita e nuova occupazione». Gli impegni della Cdp e delle banche potrebbero comunque anche ridursi proprio in funzione della sottoscrizione dell'aumento di capitale. La Cassa avrebbe in ogni caso chiesto di avere un'allocazione minima che le consenta di possedere il 12,5% del gruppo post-aumento. In giornata, nel corso del collocamento, era stato il direttore generale di Salini Massimo Ferrari a esprimere ottimismo sull'andamento dell'operazione. Operazione che, come ha ricordato l'amministratore delegato del gruppo Pietro Salini , si è chiusa con una forte domanda da parte di investitori esteri di qualità e dà il via a Progetto Italia, «piano per il futuro e un successo per il nostro Paese». Salini si è detto «particolarmente contento della partecipazione all'aumento di Leonardo Del Vecchio», che ha condiviso «la visione di lungo termine del Progetto Italia per rendere più competitivo il settore delle infrastrutture italiane all'estero».

Tra le notizie più interessanti legate all'aumento ci sono infatti quelle riguardanti gli investitori. Oltre a Del Vecchio, anche il fondo Elliott ha scommesso su Progetto Italia, anche se non sono note le quote rilevate dagli investitori non istituzionali.

Le prossime tappe di Progetto Italia, piano di sviluppo che il gruppo punta a completare nell'arco dei prossimi 18 mesi, comprenderà un successivo aumento di capitale da 225 milioni di Astaldi , che dovrebbe portare Salini Impregilo a detenere il 65%. Una partecipazione che non comporterà il lancio di un'offerta pubblica d'acquisto (anche se la quota è superiore al 30%) perché è previsto che l'operazione si configuri come un salvataggio.

red/fch

 

(END) Dow Jones Newswires

November 08, 2019 02:18 ET (07:18 GMT)

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