Atlantia: Autostrade prepara la difesa (MF)
08 Novembre 2019 - 8:41AM
MF Dow Jones (Italiano)
Al tavolo tecnico Autostrade-governo non si fanno passi avanti.
Come anticipato da MF-Milano Finanza, la posizione dell'esecutivo è
molto netta, con la richiesta di significativi sacrifici economici
al concessionario, nell'ambito del confronto sulla possibile
revisione del contratto in base alle nuove regole proposte
dall'Autorità dei trasporti nei mesi scorsi.
Da canto suo la controllata di Atlantia avrebbe affidato alla
società di consulenza specializzata Brattle il compito di redigere
uno studio per dimostrare la non sostenibilità, sotto il profilo
economico-finanziario, delle proposte avanzate dall'esecutivo nelle
ultime riunioni. In pratica il governo chiederebbe ad Autostrade di
realizzare tutti gli investimenti da piano senza incrementare le
tariffe né la durata della concessione, e anzi applicando il nuovo,
e meno generoso, metodo di calcolo della remunerazione previsto
dall'Authority. Una richiesta indigesta per il concessionario, che
appunto starebbe cercando un appiglio tecnico per fare da argine
alle pretese dell'esecutivo. Esecutivo che, a dimostrazione della
rilevanza del tema, al tavolo di confronto con la società è
rappresentato da una squadra di prime linee: il capo di gabinetto
del ministero dell'Economia, Luigi Carbone, il capo degli Affari
Economici del Mef Alessandra Dal Verme, il sottosegretario ai
Trasporti Alberto Stancanelli e il segretario generale della
Presidenza del Consiglio, Roberto Chieppa. Per Autostrade a seguire
questa partita tecnica ci sono l'amministratore delegato Roberto
Tomasi e il manager Roberto Ramaccia, affiancati alla bisogna dal
direttore generale di Atlantia , Giancarlo Guenzi.
Le discussioni più importanti, comunque, sono quelle che si
tengono a livello politico, dove governo e società si confrontano
in merito alla spinosa questione della revoca della concessione e
dove a tirare le fila per l'esecutivo è il premier Giuseppe Conte
in prima persona.
Al momento non si intravedono però progressi nelle trattative e
anzi da qualche giorno a complicare le cose, a livello tecnico, è
arrivata anche la norma della legge di Bilancio che pone un limite
all'1% per alcuni ammortamenti dei concessionari autostradali. Una
previsione che ha causato la levata di scudi di tutto il comparto,
che per bocca dell'associazione di categoria Aiscat ha paventato il
blocco completo degli investimenti sulla rete. «Qualora la nuova
misura contenuta nella legge di Bilancio fosse approvata, le
concessionarie autostradali sarebbero impossibilitate a dedurre
fiscalmente nell'arco della concessione i costi sostenuti per la
realizzazione di infrastrutture da devolvere gratuitamente allo
Stato al termine della concessione stessa. In questo modo, il
disallineamento tra l'ammortamento finanziario contabile e quello
dedotto fiscalmente provocherebbe l'impossibilità di realizzare
nuovi investimenti», ha sostenuto l'associazione, chiedendo il
ritiro del provvedimento.
Dalla stretta però dovrebbero arrivare circa 300 milioni di
coperture per la manovra 2020, che vede il ministero dell'Economia
già impegnato nella ricerca di una soluzione per rimpiazzare le
nuove tasse su auto aziendali e plastica monouso. L'addio alla
norma quindi, seppur incostituzionale secondo i concessionari,
aprirebbe un nuovo fronte nella già affanosa corsa alle risorse
alternative.
red/fch
(END) Dow Jones Newswires
November 08, 2019 02:26 ET (07:26 GMT)
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