"Il nostro obiettivo è il riordino delle partecipazioni in base alle competenze industriali e ai settori di attività, per mettere a sistema competenze e filiere".

Lo ha detto l'a.d. di Cdp, Fabrizio Palermo, in un'intervista all'Economia del Corriere della Sera, spiegando che "così si facilita il dialogo tra le aziende: in 10 mesi abbiamo già creato nuovi progetti, favorito nuove sinergie, attivato lo scambio di profili professionali, incrociato esperienze, creando cultura di gruppo. Alcuni esempi concreti: MarEnergy, società avviata con Eni, Fincantieri e Terna per la produzione di energia da moto ondoso, ma anche il nostro ingresso nel Progetto Italia con Salini Impregilo e le banche, contribuendo alla nascita di un campione delle costruzioni che favorirà tutta la filiera, fatta anche di Pmi. L'alternativa era lasciare campo libero ai gruppi stranieri".

Le richieste di intervento a Cdp "ci sono sempre state. E per questo che il piano industriale di Cdp non è soltanto un piano di impresa ma delinea anche, in accordo con gli azionisti, settori, interventi e priorità. Tale esigenza si avverte ancora di più sulle operazioni equity. Per questo, insieme al Cda, stiamo lavorando alla strategia equity, che sarà finalizzata entro la fine dell'anno. Oggi il problema è come impiegare le risorse in modo efficiente per far crescere l'Italia".

Per quanto riguarda il riordino, ha proseguito, "abbiamo già costituito Cdp Industria, il veicolo delle eccellenze del gruppo nell'ingegneria meccanica, e definito il trasferimento di Fincantieri e Saipem", ha concluso.

pev

 

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November 11, 2019 02:53 ET (07:53 GMT)

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