Mediobanca si terrà stretta la quota del 12,91% che controlla nel capitale delle Generali, a patto che non occorra ulteriore capitale per condurre in porto operazioni di M&A.

"In assenza di operazioni straordinarie, non ha alcun senso intaccare la quota Generali nell'arco di Piano", ha osservato l'a.d. Alberto Nagel durante un incontro con la stampa. "Vendere le Generali per ritrovarci un po' di cassa non avrebbe alcun tipo di impatto positivo", ha argomentato ancora il capo azienda, sottolineando come - anzi - "ci priverebbe di un'opzione futura. Non ha alcun senso".

Al banchiere è stato poi domandato se Mediobanca fosse disponibile e in grado di seguire un eventuale aumento di capitale del Leone, qualora la compagnia triestina dovesse avere a sua volta bisogno di 'munizioni' per incardinare importanti operazioni di M&A. Nagel a questo proposito ha ricordato come piazzetta Cuccia abbia "sempre accompagnato operazioni di crescita delle Generali, anche con aumenti di capitale".

In definitiva, Nagel ha assicurato che nei confronti del principal investment "non ci sono tabù", assicurando che un eventuale cessione della quota - anche parziale - "staremmo attenti a farla in modo tale che venga considerata dal loro Cda come una dismissione positiva o neutra, sicuramente non negativa. Oggi però", ha ribadito, "lo scenario è diverso: la quota Generali rimane in carico a Mediobanca, salvo ipotesi di M&A".

ofb

 

(END) Dow Jones Newswires

November 12, 2019 11:37 ET (16:37 GMT)

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