Il premier Giuseppe Conte e il Tesoro studiano il piano B per Ilva: spunta la decarbonizzazione dell'impianto.

Lo scrive Il Messaggero spiegando che Conte assieme a Roberto Gualtieri in queste ore ha cominciato a studiare il piano "B". Obiettivo: evitare la chiusura della più grande acciaieria d'Europa (vale l'1,4% del Pil italiano) e la perdita del lavoro per circa 20 mila lavoratori,indotto incluso. Il primo passo, ineluttabile, sarà il ritorno dell'ex Ilva alla gestione commissariale. Un prestito ponte di varie centinaia di milioni

di euro (l'azienda perde 60 milioni al mese), la cassa integrazione per

i lavoratori e il lancio di una nuova gara. Ripescare la vecchia cordata

Acciaitalia uscita sconfitta nel 2018 da ArcelorMittal e formata da Cdp, Arvedi, Jindal, Del Vecchio, appare infatti ormai impossibile: il consorzio è stato sciolto.

Però proprio Cdp potrebbe tornare protagonista (c'è chi dice anche Jindal). Per statuto la Cassa non può intervenire in aziende in crisi.

Ma il fatto di aver partecipato alla gara del 2018 apre alla possibilità di un bis. Cdp, secondo le prime analisi, potrebbe essere affiancata da Invitalia e da qualche partner industriale come Leonardo e Fincantieri.

Ma non viene escluso, nel caso di forfait diCdp,di replicare il "modello

Alitalia" con l'ingresso del Mef a fianco dei partner industriali.

pev

 

(END) Dow Jones Newswires

November 13, 2019 02:35 ET (07:35 GMT)

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