"Ci sono buone premesse per chiudere favorevolmente l'anno e ci sono anche i requisiti minimi per poter discutere" della possibile conferma della remunerazione di 7,75 centesimi di euro ai soci indicata nell'ambito del Piano industriale per l'esercizio 2019, "senza contare che in questi cinque anni abbiamo sempre mantenuto quanto promesso" sotto quel punto di vista.

E' quanto ha dichiarato l'a.d. di A2A, Valerio Camerano, nel corso di una conference call di commento ai risultati del terzo trimestre.

Al tempo stesso, il top manager ha tuttavia spiegato come potrebbero ancora intervenire diverse variabili in grado di portare a non confermare il target indicato in precedenza.

"Mancano ancora due mesi e noi siamo esposti alla stagionalità, senza contare che devono ancora essere fatti i consueti impairment test sull'utile netto dell'intero esercizio", ai quali seguirà "una proposta del cda all'assemblea dei soci".

Le premesse per confermare quanto indicato nel primo anno d'esecuzione del Piano d'impresa al 2023 ci sono però tutte. "Se non avessimo avuto un anno positivo, come in realtà abbiamo avuto, sarebbe un problema. In verità, da un punto di vista operativo ci avviamo a chiudere un'ottima annata e abbiamo appena concluso un trimestre buonissimo. Anche se, come detto, mancano ancora due mesi e mezzo e impairment test che possono avere un impatto importante sulla determinazione dell'utile netto dell'intero esercizio", ha concluso Camerano.

ofb

 

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November 13, 2019 11:03 ET (16:03 GMT)

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