Chiusura debole per piazza Affari, -0,41%, e le altre borse
europee con l'attenzione degli investitori sempre rivolta ai
colloqui Cina/Usa.
Le trattative tra i due Paesi sarebbero infatte arrivate a un
punto morto sul tema degli acquisti di prodotti agricoli americani
da parte cinese, mentre i funzionari delle due parti cercano di
chiudere l'accordo commerciale limitato che il presidente Trump ha
delineato lo scorso mese. Trump ha affermato che la Cina ha
accettato di acquistare ogni anno fino a 50 miliardi usd di soia,
maiale e altri prodotti agricoli dagli Stati Uniti, ma la Cina è
riluttante ad assumersi un impegno numerico preciso nel testo di un
accordo, secondo le fonti citate dal Wall Street Journal.
Inoltre, Pechino vuole evitare di concludere un accordo che
sembra piú
favorevole agli Stati Uniti che alla Cina, e vorrebbe anche
avere
flessibilitá all'interno dell'accordo nel caso in cui le
tensioni
commerciali aumentino di nuovo.
Sul fronte macro da segnalare che la produzione industriale di
ottobre
in Cina è cresciuta del 4,7% rispetto all'anno precedente
(+0,17% m/m),
rallentando dal +5,8% di settembre, ha riferito giovedì
l'Ufficio
nazionale di statistica. L'aumento di ottobre è stato inferiore
alle
previsioni del consenso degli economisti contattati dal Wall
Street
Journal, a +5,2% a/a. Le vendite al dettaglio in ottobre sono
aumentate
del 7,2% su base annua, sotto la crescita stimata del 7,8% e
in
rallentamento da settembre.
Il Pil dell'Eurozona, invece, secondo quanto emerge dalla
seconda lettura, è cresciuto dello 0,2% a livello trimestrale e
dell'1,1%
su base annuale nel 3* trimestre del 2019. Il dato è in linea
con la prima lettura del dato e il consenso a livello
congiunturale, mentre è superiore alle previsioni a livello
tendenziale (+1,1% a/a).
Negli Usa infine i prezzi alla produzione per la domanda finale
sono aumentati dello 0,4% a livello mensile a ottobre, attestandosi
al di sopra del consenso degli economisti, che si aspettavano un
aumento dello 0,2%. Il dato di settembre è stato confermato al
-0,3% m/m. E' quanto emerge dai dati diffusi dal Dipartimento del
Lavoro statunitense. Sempre a ottobre, i prezzi alla produzione
core sono aumentati dello 0,3%, anche in questo caso sopra le
attese (+0,2% m/m) e quelli per consumi personali sono incrementati
dello 0,6% m/m.
A Milano quotazioni in rialzo per Diasorin (+2,35%) in scia
all'M&A nel settore. Secondo i rumors infatti Thermo Fisher
sarebbe interessata all'acquisto della societá di test molecolari
olandese, Qiagen.
Bene tra le altre blue chip Tim (+0,99%) e Hera (+0,83%) in scia
ai positivi commenti degli analisti sui conti pubblicati ieri. Bene
tra le banche Ubi B. (+0,92%) mentre hanno chiuso in leggero calo
Banco Bpm (-0,59%), Bper (-0,34%), Mediobanca (-0,09%) Intesa
Sanpaolo (-0,81%) e Unicredit (-0,82%).
In progresso Nexi (+1%) e segno meno per Snam (-0,86%) che ha
chiuso i nove mesi con un utile netto di 867 mln euro, in crescita
del 9,3% rispetto ai 793 mln dello stesso periodo del 2018.
Nel resto del listino male Unieuro (-9,62%) che ha concluso con
successo la procedura di accelerated bookbuilding e ha ceduto a
investitori istituzionali 3,25 milioni di azioni ordinarie,
corrispondenti al 16,25% del capitale azionario, al prezzo di 12,95
euro per azione.
In rosso pure Mondo Tv (-9,86%) mentre su Aim hanno brillano
Innovatec (+8,48%) e H-Farm (+5,41%).
fus
(END) Dow Jones Newswires
November 14, 2019 11:46 ET (16:46 GMT)
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