Tecnologia: Senza ricerca non c'è intelligenza (MF)
15 Novembre 2019 - 9:27AM
MF Dow Jones (Italiano)
Senza ricerca non c'è intelligenza. In ambito sanitario oggi le
relazioni fra università e industria sono floride come forse mai
prima d'ora. Gli studi accademici su big data, algoritmi di machine
learning e intelligenza artificiale rappresentano infatti la base
indispensabile delle soluzioni tecnologiche proposte dalle aziende
per il benessere e la salute dei clienti.
Viceversa, i dati raccolti sugli utenti da società private
costituiscono spesso il presupposto necessario delle ricerche di
studi e laboratori universitari. Così, da un lato, sempre più
spesso le aziende sostengono, anche finanziariamente, centri di
ricerca per elaborare nuovi prodotti o per testare quelli
esistenti. Dall'altro lato, smartphone, sensori indossabili, realtà
virtuale diventano strumenti preziosi per analizzare in tempo reale
lo stato di salute e il benessere delle persone e per validare
nella realtà i risultati ottenuti in laboratorio. In questo
interscambio fra ricerca universitaria e industria si inserisce
infine a vario titolo l'iniziativa pubblica che, a livello italiano
ed europeo, mira a stimolare gli investimenti sull'intelligenza
artificiale, in generale e in ambito sanitario.
Questo è quanto emerso in estrema sintesi nel corso della
giornata conclusiva di Icaih 2019, la prima conferenza industriale
su Intelligenza Artificiale e Salute, intitolata appunto Come
l'Intelligenza Artificiale sta modellando il futuro della salute.
L'evento, tenutosi a Palazzo Pirelli , è stato realizzato in
partnership tra Vega Research Laboratories, Promoest (agenzia
specializzata nell'organizzazione di eventi e congressi in Italia e
all'estero) e Class Editori , con il patrocinio di Regione
Lombardia e in collaborazione con Atellas Pharma, Audens, Centro
Cardiologico Monzino, Cochlear, Fujifilm, Ibm, Ics Maugeri e,
inoltre, Leo Pharma, Mangrovia, Medspa, Msd, Novartis e Rbm
Associazione Salute. Nel corso della seconda giornata del convegno
i relatori si sono soffermati sull'importanza di una formazione
multidisciplinare che consenta, pur nel rispetto delle specifiche
competenze, a ricercatori, ingegneri del dato, medici e aziende
private di trovare un linguaggio comune su cui costruire una
collaborazione feconda.
Inoltre lo sviluppo dell'AI in Europa e in Italia non può
prescindere dall'intervento pubblico sia in termini di
finanziamento dei progetti sia in termini di controllo
sull'utilizzo dei dati. In questo senso, l'Italia è risultata
lievemente sotto la media europea sul tema dell'innovazione
digitale in campo sanitario. Nel 2017 l'Agenzia per l'Italia
digitale ha attivato una task force sull'AI che ha prodotto un
primo Libro Bianco sul tema in concomitanza con il lancio di una
serie di altre iniziative sul piano nazionale. A livello europeo,
poi, Bruxelles ha deciso di investire 1,5 miliardi nel triennio
2018-2020 nel contesto di un Piano di azione volto ad agevolare lo
sviluppo di un'AI integralmente «Made in Europe». Parte di questi
fondi verrà investita in ambito Healthcare, dove l'applicazione
dell'AI - complice anche il progressivo invecchiamento demografico
- è destinata a diventare un'autentica necessità.
red
(END) Dow Jones Newswires
November 15, 2019 03:12 ET (08:12 GMT)
Copyright (c) 2019 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Pirelli & C (BIT:PIRC)
Storico
Da Mar 2024 a Apr 2024
Grafico Azioni Pirelli & C (BIT:PIRC)
Storico
Da Apr 2023 a Apr 2024