Dalla guerra alla pace. E viceversa. E' un continuo ribaltamento di fronte quello tra Mediaset e Vivendi . Perché se fino alla tarda mattinata di venerdì 29 pareva che i due gruppi avessero trovato l'intesa sullo scontro legale in atto da oltre tre anni, dando vita a un accordo tombale che avrebbe aperto una nuova prospettiva al Biscione e all'azionista francese, nel tardo pomeriggio tutto si è congelato.

Con il network di Cologno Monzese che faceva sapere come «nonostante lo sforzo compiuto, il tentativo di conciliazione promosso dal Tribunale di Milan si è concluso negativamente», Tradotto: tutto finito, continuerà la disfida nelle aule di tribunale di Milano, Madrid e Amsterdam.

Mediaset lamenta il fatto che da Parigi sono state cambiate le carte sul tavolo. Vincent Bolloré ha chiesto alla controparte di ritirare tutte le cause - compresa quella da 3 miliardi per il mancato acquisto di Premium -, senza dare garanzie scritte per lo standstill su possibili acquisti di azioni Mediaset o della newco olandese Mfe.

In pratica, Vivendi vuole avere mani libere sul mercato. Magari per lanciare poi l'opa sulla società che nascerà dalla fusione del Biscione con la controllata spagnola e magari con la tedesca ProsiebenSat.1, partecipata al 15% dallo stesso gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi. Quindi senza garanzie scritte, Mediaset non firma più nulla.

red/fch

 

(END) Dow Jones Newswires

December 02, 2019 02:15 ET (07:15 GMT)

Copyright (c) 2019 MF-Dow Jones News Srl.