Wall Street ha virato in positivo, dopo che gli esponenti alla Camera del Partito Democratico Usa hanno dichiarato di aver raggiunto un accordo con l'amministrazione Trump sull'intesa commerciale con Messico e Canada (Usmca).

Il Dow Jones guadagna lo 0,07%, l'S&P 500 lo 0,13% e il Nasdaq composite 0,28%.

Nel frattempo, gli investitori valutano i diversi possibili sviluppi del conflitto commerciale Usa-Cina, e in particolare la possibile imposizione dei nuovi dazi che dovrebbero entrare in vigore il 15 dicembre.

L'avvicinarsi della deadline innervosisce sempre piú i mercati, ma prima dell'apertura alcune indiscrezioni, riportate da Dow Jones Newswires, hanno indicato che i negoziatori di Cina e Stati Uniti starebbero pianificando un rinvio delle nuove tariffe.

Piú prudenti le dichiarazioni del capo dello staff della Casa Bianca, Mick Mulvaney, secondo cui l'imposizione dei dazi "dipenderá dall'andamento dei colloqui".

Secondo le fonti di Dow Jones Newswires, le trattative stanno proseguendo e i negoziatori di livello piú basso parlano quasi tutti i giorni. Il principale ostacolo nei negoziati tra Stati Uniti e Cina è la richiesta di Washington che Pechino garantisca il proprio impegno ad acquistare piú soia, pollame e altri prodotti agricoli americani.

Nel frattempo, il Congresso americano ha approvato un disegno di legge che dovrebbe bandire l'uso di fondi federali per acquistare autobus e filobus cinesi. Questo potrebbe complicare gli sforzi dell'amministrazione per raggiungere un accordo commerciale con Pechino.

"Da un lato, sembra di vedere il ragazzo che grida 'al lupo', con gli investitori che hanno la sensazione di aver giá vissuto la stessa esperienza in passato", ha affermato Oliver Jones, market economist di Capital Economics. "D'altra parte, il risultato dei negoziati e l'imposizione dei nuovi dazi avrebbero davvero un impatto sui mercati azionari in un modo o nell'altro, influendo sui guadagni delle grandi aziende e in particolare dei produttori tech", conclude l'esperto.

Sul fronte macro, nel terzo trimestre, l'indice di produttivitá dei settori non agricoli dell'economia americana ha registrato una flessione, su base congiunturale, dello 0,2%. Il dato è stato leggermente rivisto al ribasso rispetto alla lettura preliminare a -0,3%.

Il costo unitario del lavoro è invece salito del 2,5% t/t, rivisto in modo significativo al ribasso rispetto alla lettura preliminare a +3,6% t/t.

Sul fronte valutario il cambio euro/usd è a 1,1082.

Sull'obbligazionario il rendimento del T-Note biennale è dell'1,65% e quello del decennale è dell'1,836%.

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December 10, 2019 10:48 ET (15:48 GMT)

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