Ue: Lagarde al primo consiglio Bce (MF)
11 Dicembre 2019 - 8:35AM
MF Dow Jones (Italiano)
L'attenzione dei mercati sarà concentrata domani su Christine
Lagarde, che per la prima volta presiederà il consiglio direttivo
della Bce e risponderà alle domande di politica monetaria. Gli
economisti non si attendono nuove misure dopo l'ampio pacchetto
varato da Mario Draghi a settembre, che ha scatenato le proteste
(anche in pubblico) dei membri di Germania, Olanda, Francia,
Austria ed Estonia soprattutto riguardo alla riapertura degli
acquisti netti del Quantitative easing. Anche in assenza di novità,
gli operatori cercheranno tuttavia nelle parole di Lagarde indizi
sulla strategia Bce.
Il nuovo presidente in più occasioni ha sottolineato che la
priorità sarà far parlare di nuovo la banca centrale «con una sola
voce». Dovrebbe essere più facile che in passato, dato che il
lavoro più duro è stato fatto da Draghi a fine mandato. Una
possibile insidia arriva dalle nuove proiezioni macroeconomiche
della Bce che saranno pubblicate domani: non si prevedono grandi
variazioni per 2020 e il 2021, ma Francoforte presenterà per la
prima volta le indicazioni sul 2022, quando l'inflazione
nell'Eurozona potrebbe avvicinarsi all'1,7%, quindi più in linea
con l'obiettivo Bce («sotto ma vicino al 2% nel medio termine»).
Gli analisti si aspettano per il 2022 il primo rialzo dei tassi e
la fine del Qe, ma, secondo Ubs, la tempistica potrebbe essere
anticipata al 2021 in base all'outlook su prezzi ed economia. I
mercati per ora sono comunque pessimisti e stimano un'inflazione a
dieci anni molto bassa, attorno all'1,2%.
Perciò Lagarde dovrà convincere gli operatori che non si
arrenderà a una limitata crescita dei prezzi e sarà disposta a
intervenire ancora se necessario. Dovrà seguire la linea di Draghi
e allo stesso tempo cercare di ridurre la distanza con il fronte
nordeuropeo, che ha anche chiesto un meccanismo decisionale più
collegiale e più strutturato, con più votazioni esplicite. È
probabile che Lagarde ripeta l'invito a spendere agli Stati con
spazio fiscale, in primis la Germania: un punto sul quale sono
d'accordo tutti i membri del consiglio, inclusi quelli
tedeschi.
Riguardo alle sfide di medio termine, c'è grande interesse per
la revisione strategica della Bce, in particolare in merito alla
precisazione del target di inflazione. Anche su questo punto la
direzione è già stata indicata da Draghi, che ha sottolineato la
«simmetria» dell'obiettivo: la Bce cioè deve muoversi con la stessa
forza sia quando la crescita dei prezzi è sopra il target sia
quando è sotto. L'obiettivo dovrebbe così adeguarsi a uno scenario
in cui l'inflazione fatica a salire: una prospettiva molto diversa
da quella del 2003, quando è stato definito il «sotto ma vicino al
2%».
red/fch
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December 11, 2019 02:20 ET (07:20 GMT)
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