Finanza: Il portafoglio dei parlamentari (MF)
08 Gennaio 2020 - 09:13AM
MF Dow Jones (Italiano)
Agli italiani si rimprovera la scarsa propensione al rischio che
li spinge a mantenere oltre 1.500 miliardi di euro fermi sui conti
correnti. Da questo punto di vista, scrive MF,i parlamentari
italiani si rivelano perfetti rappresentanti dei loro elettori.
Dalle dichiarazioni dei redditi relative al 2018, infatti, emerge
che un numero esiguo di senatori e deputati detiene investimenti
finanziari.
Fra i leader di partito presenti in Parlamento (Matteo Salvini,
Luigi Di Maio, Giorgia Meloni e Matteo Renzi) soltanto il
segretario della Lega dichiara di detenere azioni. A fine 2018
Salvini aveva in portafoglio 1.112 quote della sicav lussemburghese
Bg Selection (controllata da Generali), 3.500 azioni di A2A (che
oggi varebbero circa 5.801 euro), 250 azioni di Acea (4.475 euro) e
352 azioni di Enel (2.834 euro). Chissà se nel corso del 2019 il
leader della Lega avrà approfittato del balzo a Piazza Affari di
due di queste utility ( Acea +48%, Enel +40%) per realizzare buone
plusvalenze. Per saperlo bisognerà aspettare la dichiarazione dei
redditi dell'anno prossimo, benché simile decisione, redditizia dal
punto di vista finanziario, potrebbe apparire poco sovranista e
quindi pagare meno dal punto di vista politico. E se il leghista
Giancarlo Giorgetti ha tenuto fermo l'investimento in Cnh
Industrial (896 azioni), nel 2018 ha preferito invece incassare la
senatrice leghista Giulia Bongiorno, ministro per la Pubblica
amministrazione nel governo Conte I, che ha venduto 13mila azioni
Terna, 1.312 azioni di Poste Italiane e 2.500 azioni Cerved,
società di cui Bongiorno era consigliere indipendente prima di
entrare nell'esecutivo. Stesso discorso per il deputato leghista
Claudio Borghi che, per sua stessa ammissione, lo scorso agosto ha
ottenuto un ritorno del 25% vendendo i btp comprati a settembre
2018 con lo spread ai massimi. A fine 2018 Borghi aveva invece
ancora in portafoglio 40 quote di un etf in sterline che, se
mantenute, potrebbero rivelarsi un buon investimento in caso di
soluzione della saga Brexit.
Punta sui titoli di Stato americani la deputata del Partito
Democratico, Maria Anna Madia. Nel 2018 l'ex ministro della
Pubblica Amministrazione ha investito poco più di 100mila euro
(115mila dollari) su T-Bond con scadenza a metà novembre 2020.
L'attuale ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De
Micheli, ha invece investito circa 54mila euro in fondi gestiti da
Mediolanum. Sulla società presieduta da Ennio Doris ha puntato
anche il senatore di Forza Italia, Alfredo Messina, che ha
aumentato la sua quota (da 478mila a 528mila azioni) in Mediolanum,
di cui è anche vicepresidente. A fine 2018 Messina deteneva anche
partecipazioni rilevanti in Molmed (1,3 milioni di azioni),
Assicurazioni Generali (6500 azioni), Intesa Sanpaolo (121mila
azioni) e Unicredit (41mila azioni).
red/fch
(END) Dow Jones Newswires
January 08, 2020 02:58 ET (07:58 GMT)
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