Banca IFIS: Piano industriale triennale
Banca IFIS: Piano industriale
triennale
Nel 2022 utile netto a 147 milioni di
euro con significativa crescita dei business “core” e riduzione
della componente straordinaria
Investimenti per 60 milioni di euro e
190 nuove assunzioni
TARGET FINANZIARI AL 2022
- Crescita dell’utile sostenibile a 147 milioni
per migliorare ulteriormente la solidità patrimoniale, sostenere la
crescita e garantire nel contempo il pagamento di un consistente
dividendo agli azionisti;
- ROTE in crescita all’8,9% a dimostrazione che
il Gruppo è ben posizionato nei segmenti di mercato più
redditizi;
- CET 1 al 12% nel 2022 al di sopra dell’attuale
soglia SREP¹ dell’8,12%;
- Investimenti per circa 60 milioni di euro
finalizzati a supportare la crescita organica e la stabilità del
business;
- Costi operativi stabili grazie al monitoraggio
e all’efficientamento, pur in presenza di significativi
investimenti;
- Payout ratio dell’azione Banca IFIS
del 40%-45% che, ai prezzi attuali di Borsa, corrisponde a
un rendimento di oltre il 7%.
Profittabilità di tutte le business
unit, con un vantaggio competitivo maggiore negli
NPL e nel Factoring, e una crescita totale dei
ricavi a 602 milioni di euro guidata
da:
- acquisti per 8,5 miliardi di euro (valore
nominale) di crediti non performing nel triennio per il
settore NPL;
- incremento dei volumi per 1 miliardo di
crediti verso la clientela nel triennio nel segmento
Commercial e Corporate Banking per effetto dell’innovazione
digitale, del nuovo modello di copertura del mercato e della
rinnovata strategia di comunicazione e marketing.
Milano, 14 gennaio 2020 - Il Consiglio
di Amministrazione di Banca IFIS presieduto dal Vicepresidente
dott. Ernesto Fürstenberg Fassio ha approvato il Piano
Strategico 2020/2022.
«Il nuovo Piano conferma il ruolo di Banca IFIS
quale Banca specializzata a sostegno dell’economia reale che ha
come obiettivo prioritario quello di generare un utile d’esercizio
crescente e sostenibile attraverso la sostituzione della componente
finanziaria derivante dalla PPA con utile ricorrente “industriale”
continuando, nel contempo, a distribuire valore ai suoi azionisti»
spiega Luciano Colombini, Amministratore Delegato di Banca
IFIS.
«Oggi presentiamo un Piano Industriale in
continuità con i core business della Banca. Un Piano che esprime la
massima trasparenza nei confronti del mercato e porterà Banca IFIS
a un impegno ancora maggiore nei prossimi anni per cogliere tutte
le opportunità nel rispetto degli obiettivi dichiarati. Il Piano
sarà realizzato da un management team composto da professionisti di
comprovata esperienza e specializzazioni complementari, con un
track-record non comune. Siamo un Gruppo “unico” nel panorama
bancario grazie al posizionamento competitivo che abbiamo nei
diversi mercati e a un business model distintivo che verrà
continuamente affinato per rafforzare la nostra leadership.
L’analisi di posizionamento strategico, di
allocazione dei costi e del capitale che abbiamo realizzato ha
evidenziato che tutte le aree di business continuano a essere
profittevoli: NPL e Factoring, in particolare, presentano il
maggior vantaggio competitivo. La diversificazione dà quindi oggi
stabilità alla Banca e riduce il rischio di impresa. Il nostro
vantaggio è essere presenti in segmenti di mercato con ampi spazi
di crescita e, rispetto ai competitor, abbiamo migliori capacità di
gestione e know-how esclusivi.
Nel segmento Commercial e Corporate Banking
incrementeremo ulteriormente la nostra presenza nel segmento delle
PMI da sempre nel dna di questa Banca. Questo avverrà attraverso
l’evoluzione del modello di copertura del mercato, con nuovi
investimenti in innovazione digitale e una strategia di marketing e
comunicazione finalizzata ad aumentare la riconoscibilità del brand
Banca IFIS. Un’offerta di prodotti più ampia, ma anche la continua
evoluzione del nostro modello distributivo e operativo, ci
consentiranno di espandere la nostra base clienti anche in zone
attualmente meno presidiate e con grande potenziale.
Il Piano prevede, inoltre, un importante
miglioramento della qualità dell’attivo, con la riduzione del costo
del rischio a 75 punti base nel 2022, grazie a un’attenta gestione
del rischio di concentrazione e al rafforzamento del processo di
erogazione, gestione e monitoraggio del credito nonché al recupero
delle posizioni non performing.
Nel segmento NPL continueremo a operare come
investitore primario, forti di uno dei migliori servicer esistenti
oggi sul territorio nazionale: tra il 2020 e il 2022 stimiamo di
acquistare 8,5 miliardi di euro di nuovi crediti non performing. La
strategia nel medio termine si baserà sull’acquisizione di
portafogli di crediti unsecured, partecipando attivamente a tutti i
processi di vendita sul mercato, sull’estensione al segmento
secured e corporate delle caratteristiche dei portafogli
deteriorati oggetto di acquisizione e sul rendere sempre più
efficiente il processo di recupero dei crediti in sofferenza.
In questo triennio non ci aspettiamo effetti
sostanziali derivanti dal calendar provisioning. Dal 2023 in poi,
quando i portafogli soggetti ai requisiti normativi prudenziali
rappresenteranno una parte significativa delle transizioni di non
performing, la strategia sarà quella di agire come co-investitore
per gli NPL, mantenendo un ruolo di player primario per le asset
class di riferimento.
Nel piano, infine, grande attenzione è stata
riservata all’evoluzione del capitale regolamentare, con il CET1 in
crescita al 12% nel 2022, al di sopra dell’attuale soglia SREP
dell’8,12% grazie alla crescita dell’utile d’esercizio» conclude
Luciano Colombini, Amministratore Delegato di Banca
IFIS.
IL PIANO INDUSTRIALE 2020/22
Linee guida e
obiettivi
Il principale obiettivo del Piano Industriale è
aumentare l’utile sostenibile della Banca per migliorare
ulteriormente la solidità patrimoniale, consentire il finanziamento
della crescita del business e l’attrattiva remunerazione degli
azionisti attraverso la distribuzione dei dividendi.L’utile
d’esercizio al 2022 è previsto in aumento fino a 147
milioni di euro, con un ROTE dell’8,9% a fine Piano. L’utile
sostenibile, cioè al netto dell’effetto straordinario del reversal
della PPA², presenta una crescita ambiziosa ed è stimato in aumento
da 82 milioni di euro del 20193 a 142 milioni di euro del 2022,
grazie alle azioni manageriali descritte nel Piano Industriale.
I ricavi sono attesi in
crescita sia nella divisione non perfoming loans, grazie
dall’acquisto di 8,5 miliardi di euro (valore nominale) di nuovi
crediti NPL, sia nella divisione Commercial e Corporate Banking in
virtù dell’aumento delle erogazioni che saranno sostenute da un
nuovo modello di copertura del mercato, da una maggiore
integrazione tra le business unit e da importanti investimenti in
digitalizzazione e marketing.
I costi operativi sono previsti
sostanzialmente stabili nell’arco del triennio 2020/22 nonostante i
significativi investimenti in IT, digitalizzazione e marketing,
grazie a un attento monitoraggio e al miglioramento
dell’efficienza. Il numero dei dipendenti, stimato a fine 2022 in
1.688 unità, riflette le dinamiche di un naturale turnover per cui
sono state previste 67 uscite tramite l’utilizzo del fondo di
solidarietà ma soprattutto 190 nuove assunzioni di
giovani capaci e dinamici.
Il miglioramento della qualità
dell’attivo, attraverso la riduzione dei crediti
deteriorati da 654 milioni di euro nel 20193 a 496 milioni di euro
nel 2022, riflette il rafforzamento del processo di gestione del
rischio di credito in sede di erogazione, gestione e monitoraggio
del credito e di recupero delle posizioni non performing, la
riduzione del rischio di concentrazione e la dismissione di crediti
NPL, prevalentemente di derivazione ex Gruppo Interbanca.
Grande attenzione è stata rivolta anche
all’evoluzione del capitale regolamentare, con il
CET 1 in aumento dall’11% del 20193 al 12% nel
2022 al di sopra dell’attuale soglia SREP1 dell’8,12%, grazie alla
crescita dell’utile d’esercizio.Il payout ratio è previsto pari al
40%-45% in arco piano; agli attuali livelli del prezzo dell’azione,
tale percentuale assicura un rendimento di oltre il 7%.
La strategia di funding prevede 10,5 miliardi di
euro al 2022 di raccolta, di cui 5,5 miliardi
provenienti da clientela retail, 1,4 miliardi di TLTRO, 3,3
miliardi di titoli di debito e 0,3 miliardi di altri debiti. Il
Piano Industriale prevede una maggiore diversificazione del funding
mix con l’emissione di 1,7 miliardi di obbligazioni su 3 anni da
realizzarsi tenendo in considerazione l’evoluzione dei volumi e il
contesto di mercato, e conseguendo una riduzione del costo del
funding.
Allocazione di costi e capitale
tra business unit
Nel processo di predisposizione del Piano
Industriale per definire la strategia del Gruppo e offrire una
sempre maggiore trasparenza al mercato si è analizzato il
posizionamento competitivo e l’allocazione del capitale e dei costi
delle diverse business unit.Per ogni business unit sono stati
analizzati: il mercato di riferimento, la concorrenza e il
posizionamento competitivo dei prodotti/servizi, il sistema dei
prezzi, i canali distributivi, la politica finanziaria,
l’organizzazione e la strategia commerciale.
L’allocazione dei costi e del capitale ha
evidenziato che tutte le business unit continuano a essere
profittevoli ed esprimono posizioni di leadership nei mercati di
riferimento. Il business NPL e il Factoring, in
particolare, presentano il migliore posizionamento competitivo e la
reddittività sostenibile più elevata. La Banca, pertanto,
continuerà a investire principalmente su questi due comparti che
rappresentano il core business storico e garantiscono un eccellente
livello di diversificazione nella generazione dell’utile
d’esercizio.
FOCUS SUI PRINCIPALI BUSINESS: NPL
Banca IFIS: posizionamento competitivo
nel mercato NPL
Banca IFIS è il quarto operatore NPL sul mercato
italiano in termini di masse gestite (24,4 miliardi di euro di NPL)
ed è leader nel segmento dei crediti in sofferenza unsecured. Banca
IFIS è stata tra le prime società a entrare nel mercato dei crediti
non performing e, dal 2011, ha acquistato più di 22 miliardi di
euro di crediti deteriorati in valore nominale, recuperando oltre 1
miliardo di cassa dagli NPL di proprietà.
Banca IFIS opera sul mercato dei non perfoming
loans come investitore primario ed è proprietaria di uno dei
migliori servicer oggi attivi su scala nazionale. Il principale
vantaggio competitivo della Banca è dato dalla combinazione di
capacità di acquisto e gestione dei portafogli NPL, con un database
proprietario di oltre 1,2 milioni di debitori suddiviso per gruppi
omogenei in termini di tipologia, età, residenza, ammontare dovuto,
impiego, tempistiche di recupero e garanzie.
Il segmento dei crediti in sofferenza unsecured,
più di quello secured, presenta delle barriere all’entrata in
quanto necessita di cospicui investimenti in termini di personale e
IT, il raggiungimento di economie di scala, un’efficiente
organizzazione per la gestione dei recuperatori interni ed esterni
e un ampio e dettagliato database. Il mercato unsecured è tuttavia
un segmento relativamente maturo, con prezzi e marginalità attesi
sostanzialmente stabili nei prossimi trimestri.In termini di
transazioni, ci aspettiamo che il mercato dei crediti in sofferenza
rimanga dinamico anche nel prossimo triennio con un incremento
delle transazioni nel mercato secondario. Nel triennio 2020-2022
sono previsti infatti nel mercato 84 miliardi di euro di
nuove cessioni di crediti in sofferenza, di cui circa
20 miliardi di euro di NPL unsecured. Del totale
transazioni il 70% è atteso sul mercato primario e il 30% nel
mercato secondario che sarà alimentato dalle cessioni organizzate
dai veicoli di cartolarizzazione, compresi quelli che hanno
beneficiato della garanzia pubblica (GACS) e che intendono
migliorare la generazione di cassa.
La strategia
La strategia di Banca IFIS nel medio termine è
orientata a continuare ad acquisire portafogli di crediti unsecured
partecipando attivamente a tutti i processi sul mercato, ampliando
progressivamente le caratteristiche dei portafogli in sofferenza,
oggetto di acquisizione, al segmento secured e corporate ed
efficientando continuamente il processo di recupero dei crediti
deteriorati.Nel triennio le azioni strategiche saranno
fondamentalmente basate su:
- L’accelerazione dell’integrazione di FBS nel
Gruppo per valorizzare il know-how complementare di Banca
IFIS nel segmento unsecured e di FBS nel segmento secured e
corporate, proponendosi al mercato come un operatore italiano
realmente integrato. A tal fine, nel mese di ottobre 2019, è stata
acquistata la quota di minoranza della società FBS S.p.A che è ora
controllata al 100% da Banca IFIS.
- La riorganizzazione della struttura societaria
del segmento NPL, attraverso la concentrazione delle attività di
acquisto e investimento in IFIS NPL e di tutte le attività di
servicing in una società di nuova costituzione, “IFIS NPL
servicing”, interamente controllata da IFIS NPL.
- L’efficientamento della macchina del recupero
attraverso la riduzione dei costi, il conseguimento di sinergie
operative e la semplificazione e digitalizzazione dei
processi.
- L’ampliamento delle caratteristiche dei
portafogli acquisiti nel segmento secured e corporate
tramite partnership con servicer/investitori di nicchia e
attraverso l’assunzione di team specializzati.
Tra il 2020 e il 2022 Banca IFIS stima
8,5 miliardi di euro di nuovi acquisti di NPL in
termini di valore nominale per un investimento complessivo di circa
0,8 miliardi di euro. Lo sviluppo dell’attività di
servicing per conto terzi sarà selettivo e riservato ad
alcune nicchie di mercato. Le masse in gestione sono attese in
crescita a quota 9,1 miliardi di euro nel
2022.
La strategia di lungo termine, dal 2023 in poi,
quando cioè si stima che gli acquisti di crediti non performing
saranno maggiormente impattati dalle regole del calendar
provisioning, è di agire come co-investitore per gli
NPL mantenendo un ruolo di player primario per le asset
class di riferimento e trasformando in opportunità gli effetti
della nuova regolamentazione, tenuto in considerazione che:
- ci si troverà a operare per lungo tempo in un contesto di tassi
bassi dove gli NPL possono essere un nuovo e interessante asset per
gli investitori e Banca IFIS può giocare un ruolo di primo piano,
forte del suo brand e track record;
- di fronte all’opportunità di ridurre gli assorbimenti di
capitale e funding per tutti i nuovi portafogli NPL che saranno
esposti al calendar provisioning, il Gruppo avrà sempre maggior
capacità di attrarre direttamente altri soggetti che agiscano come
co-investitori nell’acquisto dei portafogli dall’inizio oppure
comprino nuovi portafogli NPL trasformati in piani paganti
(monetizzando plusvalenze, senza dovere ulteriormente ampliare la
macchina operativa).
In questo scenario, Banca IFIS attraverso la
costituzione di appositi veicoli di investimento e, sulla base
delle necessità patrimoniali e finanziarie, potrà cedere parte
delle note junior o senior di tali veicoli, continuando comunque ad
agire come servicer su quei portafogli.Il progetto in questione non
è rivolto agli attuali portafogli NPL di proprietà i cui crediti
non rientrano nell’ambito di applicazione del calendar
provisioning.
FOCUS SUI PRINCIPALI BUSINESS: COMMERCIAL E
CORPORATE BANKING:
Banca IFIS: posizionamento competitivo
nel mercato del credito alle PMI
Banca IFIS si propone come operatore
specializzato nel sostegno delle Piccole e Medie imprese. È il
quarto operatore nel Factoring in termini di turnover con una quota
di mercato del 5,7%, ha una quota di mercato dell’1,8% nel Leasing
ed è attivo nell’acquisto di crediti fiscali, nel mercato della
finanza strutturata. Il livello di concentrazione del portafoglio
clienti è piuttosto contenuto grazie a un buon livello di
frammentazione delle esposizioni verso la clientela rappresentata
prevalentemente da Piccole e Medie imprese. La Banca conta su circa
80.000 clienti: circa 9.000 aziende nel Factoring,
16.000 nel Leasing (a cui si aggiungono 55.000 imprenditori a
partita IVA), con forte diversificazione settoriale e
concentrazione prevalentemente nel Nord Italia.
La strategia
La strategia è orientata alla crescita
profittevole, ad ampliare la base dei clienti e rafforzare il cross
selling attraverso le seguenti azioni manageriali:
- Evoluzione del modello commerciale nel
segmento delle Medie Imprese con l’introduzione di relationship
manager che offrano alla clientela tutta la gamma di prodotti di
Banca IFIS (Factoring, Leasing, finanza strutturata, corporate
finance, gestione del capitale circolante, servizi di
import/export) promuovendo il cross selling e l’up selling sul
portafoglio clienti. È previsto il rafforzamento della copertura
territoriale nelle aree a maggiore densità di impresa (Lombardia,
Emilia Romagna, Nordest) e l’ampliamento dell’offerta dei servizi e
prodotti a valore aggiunto con particolare focus sui prodotti a
supporto delle imprese che lavorano all’estero e a operazioni di
finanza strutturata di importo contenuto;
- Innovazione digitale e nuovo
online Hub per i clienti, con servizi a misura di
impresa e profili privati personalizzabili in un’ottica “self
service”. Il nuovo online Hub verrà utilizzato principalmente per
la gestione dei processi di back office al fine di focalizzare il
personale sull’attività di marketing e di advisory. Per lo sviluppo
del nuovo online Hub sono previsti 18,3 milioni di investimenti in
IT e digitalizzazione;
- Rafforzamento del presidio del rischio di
credito: nell’arco del triennio è prevista una riduzione
di 18 punti base del costo del credito, dai 101 punti base del
20193 agli 83 punti base stimati al 2022 grazie continuo
potenziamento dei processi di erogazione, di monitoraggio e di
gestione dei crediti deteriorati.
Nel Factoring il costo del credito è previsto
scendere da 131 punti base del 20193 a 90 punti base nel 2022.Nel
Leasing da 81 punti base del 20193 a 75 punti base a fine
Piano.
·Nuova comunicazione e strategia di
marketing con l’obiettivo di supportare il rinnovato
modello commerciale. Nel corso del 2020 verrà presentato il piano
di rebranding dell’intero Gruppo Banca IFIS che comporterà una
nuova corporate identity e la ridefinizione della comunicazione
strategica interna ed esterna del Gruppo a supporto di un marketing
rinnovato. Dopo anni di approccio multi-logo declinato su ogni
servizio o prodotto, la Banca si presenterà sul mercato con un
unico e semplificato brand “Banca IFIS” e un forte posizionamento
sul segmento Imprese.
Per effetto di tutte queste azioni, si stima nel
triennio un incremento dei volumi per 1 miliardo di euro di
crediti verso la clientela nel segmento Commercial e
Corporate Banking.
MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA OPERATIVA
Il Piano Industriale prevede la riduzione del
cost/income dal 56% del 20193 al 52% del 2022, da conseguire anche
attraverso il contenimento dei costi operativi. Il miglioramento
dell’efficienza avverrà attraverso numerose azioni manageriali
volte a raggiungere i seguenti obiettivi:
- Contenimento dei costi del
personale che sono previsti sostanzialmente in linea in
arco piano dai 130 milioni di euro nel 20193 a 133,5 milioni nel
2022, nonostante i maggiori oneri per la rinegoziazione del
contratto collettivo nazionale (stimati in 5 milioni di euro) e una
crescita naturale del costo delle risorse legata alle nuove e
previste 190 assunzioni e alle uscite attraverso il fondo di
solidarietà;
- Nell’arco del piano sono previsti 3 milioni di euro di
investimenti nella formazione del personale, per
lo più in training e digital learning. Il Piano Industriale prevede
l’introduzione e/o l’estensione di tutte quelle attività volte a
conciliare i ritmi vita-lavoro ai fini del benessere e della
qualità della vita delle risorse impiegate nel Gruppo: è prevista
l’introduzione dello smart working e l’ampliamento, laddove
richiesto e possibile, del part-time;
- I costi amministrativi sono previsti
sostanzialmente stabili da 156 milioni nel 20193 a 159 milioni nel
2022 nonostante gli investimenti e i maggiori costi diretti
sostenuti per la crescita del business. La razionalizzazione della
piattaforma IT, l’ottimizzazione della logistica, l’ottimizzazione
delle licenze, la rinegoziazione dei contratti porterà a una
riduzione dei costi di 15 milioni di euro che compenserà l’aumento
dei costi di recupero degli NPL, i maggiori costi IVA per la
costituzione di IFIS servicing per circa 3 milioni di euro e i
maggiori oneri di IT/digitalizzazione e comunicazione per 5 milioni
di euro;
- Ottimizzazione del portafoglio immobiliare con
la costruzione di un nuovo immobile accanto alla storica sede di
Mestre per concentrare tutte le risorse oggi locate in uffici in
centro a Padova e a Porto Marghera (Venezia) e con la vendita
dell’immobile di Corso Venezia a Milano finalizzata a fine 2019 e
il contestuale accentramento delle risorse nell’immobile della
vicina Via Borghetto che verrà rinnovato. La cessione verrà
completata nei primi mesi del 2020 e porterà una plusvalenza ante
imposte di 25 milioni di euro e un risparmio di costi di 1,5
milioni di euro;
- Ottimizzazione della struttura organizzativa
con la riduzione dei riporti all’Amministratore Delegato e la
costituzione, già realizzata e implementata, di quattro direzioni
principali;
- Conformità ai requisiti ESG (Environmental, Social,
Governance) sia tramite l’utilizzo in tutte le sedi del
Gruppo di energie provenienti al 100% da fonti rinnovabili
certificate e l’implementazione di comportamenti e di una cultura
aziendale “plastic free”, sia con l’introduzione nella propria
azione di mercato e nell’offerta alla clientela di specifici
prodotti e programmi di finanziamento “green” orientati al sostegno
di attività e investimenti per l’ecosostenibilità dell’attività
d’impresa.
Principali target finanziari di
Gruppo
|
20193 |
2020 |
2021 |
2022 |
Tasso annuo di crescita composto (CAGR)
19-22 |
Margine di intermediazione |
557 |
575 |
589 |
602 |
2,6% |
- di
cui PPA |
58 |
35 |
18 |
8 |
-47,8% |
Rettifiche
su crediti (LLP) |
-85 |
-65 |
-65 |
-66 |
-8,2% |
Margine di intermediazione – LLP |
473 |
510 |
524 |
537 |
4,3% |
Costi operativi |
-312 |
-332 |
-320 |
-314 |
0,2% |
- di
cui costi per il personale |
-130 |
-137 |
-135 |
-134 |
1,0% |
- di
cui altri costi |
-182 |
-196 |
-185 |
-180 |
-0,3% |
Componenti straordinarie |
18 |
-22 |
0 |
0 |
|
Utili/Perdite da cessione di investimenti |
-1 |
25 |
0 |
0 |
|
Utile al lordo delle imposte |
177 |
181 |
203 |
223 |
8,0% |
Risultato netto |
123 |
125 |
135 |
147 |
6,1% |
- di
cui PPA |
41 |
24 |
12 |
5 |
-49,0% |
|
|
|
|
|
|
Crediti verso la clientela |
7.668 |
8.378 |
8.941 |
9.654 |
8,0% |
- di cui IFIS NPL |
1.350 |
1.584 |
1.787 |
1.936 |
12,8% |
Totale attivo |
10.412 |
11.299 |
12.196 |
12.730 |
6,9% |
Raccolta diretta |
8.339 |
9.191 |
10.014 |
10.463 |
7,9% |
- di cui depositi della clientela |
5.139 |
5.071 |
5.217 |
5.467 |
2,1% |
Patrimonio netto |
1.540 |
1.597 |
1.674 |
1.759 |
4,5% |
|
|
|
|
|
|
Cost/income ratio |
55,9% |
57,8% |
54,4% |
52,1% |
|
Cost/income ratio (esclusi NPL) |
49,7% |
52,6% |
49,6% |
47,1% |
|
Costo del credito (esclusi NPL) |
-1,20% |
-0,84% |
-0,79% |
-0,75% |
|
ROE |
8,2% |
8,1% |
8,3% |
8,6% |
|
ROTE4 |
8,5% |
8,3% |
8,6% |
8,9% |
|
ROA5 |
1,2% |
1,2% |
1,2% |
1,2% |
|
Rendimento del capitale allocato (ROAC)6 |
13,3% |
12,2% |
12,2% |
11,8% |
|
|
|
|
|
|
|
CET1 |
1.036 |
1.141 |
1.229 |
1.350 |
|
Coefficiente CET1 |
11,0% |
11,3% |
11,5% |
12,0% |
|
Patrimonio netto tangibile |
1.472 |
1.533 |
1.610 |
1.700 |
|
RWA |
9.446 |
10.099 |
10.667 |
11.223 |
|
|
|
|
|
|
|
LCR |
900% |
600% |
550% |
350% |
|
NSFR |
110% |
110% |
110% |
110% |
|
Disclaimer
Il presente comunicato stampa può contenere
"dichiarazioni previsionali" scritte e orali, intendendo con ciò
ogni tipo di dichiarazione che non si riferisce unicamente a fatti
storici o attuali ma riporta piuttosto giudizi soggettivi che
possono o meno dimostrarsi corretti, e pertanto sono
intrinsecamente incerti. Tutte le dichiarazioni previsionali si
basano su una serie di ipotesi, aspettative, proiezioni e dati
provvisori riguardanti eventi futuri e sono soggette a una serie di
incertezze e altri fattori (tra cui, a titolo esemplificativo, il
contesto economico e modifiche della normativa governativa, della
politica fiscale, della pianificazione o delle leggi della
Repubblica Italiana, di altre giurisdizioni pertinenti e dell'UE)
molte delle quali sono al di fuori del controllo di Banca IFIS (la
"Società"). Esistono numerosi fattori che possono determinare
risultati e prestazioni effettivi sostanzialmente diversi dai
contenuti espliciti o impliciti di qualsiasi dichiarazione
previsionale e pertanto tali dichiarazioni previsionali non sono un
indicatore affidabile delle prestazioni future. La Società
non si assume alcun obbligo di aggiornare o rivedere dichiarazioni
di natura previsionale, sia per effetto di nuove informazioni,
eventi futuri o altro, a eccezione di quanto richiesto dalla legge
e dalle normative in vigore. Le informazioni e le opinioni
contenute in questa Presentazione sono fornite alla data del
presente documento e sono soggette a modifiche senza preavviso.
Questa Presentazione, per intero o in parte, nonché la sua
effettiva distribuzione non possono essere utilizzate come base per
contratti o decisioni di investimento, né vi si dovrà fare
affidamento ai fini degli stessi.
Le informazioni, le dichiarazioni e le
opinioni contenute in questo comunicato stampa hanno scopo
esclusivamente informativo e non costituiscono un'offerta pubblica
ai sensi di alcuna normativa applicabile né un'offerta di vendita o
sollecitazione di un'offerta per l'acquisto o la sottoscrizione di
titoli o strumenti finanziari o consulenza o raccomandazione di
qualsiasi tipo concernente tali titoli o altri strumenti
finanziari. Nessuno dei titoli citati nel presente documento è
stato o sarà registrato ai fini del Securities Act statunitense del
1933, e successive modifiche, o di leggi in materia di titoli
vigenti in qualsiasi stato o altra giurisdizione degli Stati Uniti
o in Australia, Canada o Giappone o qualsiasi altra giurisdizione
in cui tale offerta o sollecitazione sarebbe illegale (gli "Altri
Paesi") e non vi sarà alcuna offerta pubblica dei suddetti titoli
negli Stati Uniti. Questa Presentazione non costituisce essa stessa
né fa parte di alcuna offerta o sollecitazione di acquisto o
sottoscrizione di titoli negli Stati Uniti o negli altri Paesi. Non
possono essere riprodotte né distribuite o inviate negli Stati
Uniti o negli altri Paesi copie di questo documento.
Questo comunicato stampa definisce le
principali linee guida per lo sviluppo economico e finanziario del
Gruppo Banca IFIS considerando il potenziale di mercato della Banca
in uno scenario macroeconomico positivo e ordinario. Tutte le
previsioni contenute nel presente documento si basano sulle
proiezioni di fine anno 2019: rileviamo che tutti i dati riferiti
al 2019 rappresentano la migliore stima a oggi e hanno valore
puramente indicativo. Alla data di questa Presentazione sono in
corso tutte le procedure contabili, che saranno concluse secondo il
calendario finanziario della Società. Tutti i risultati preliminari
e ogni altro valore relativo al 2019 riportati nel presente
documento sono pertanto soggetti a cambiamenti e modifiche
La Società e i singoli membri di Banca
IFIS nonché i rispettivi rappresentanti amministratori o dipendenti
non rilasciano garanzie, espresse o implicite, in relazione a tali
dichiarazioni e non si assumono responsabilità di alcun tipo in
relazione a questa Presentazione o ai suoi contenuti o in relazione
a eventuali perdite derivanti dall'utilizzo della stessa o
dall'avervi fatto affidamento.
- 20200114_Banca IFIS_ Piano industriale triennale_ITA
Grafico Azioni Banca IFIS (BIT:IF)
Storico
Da Mar 2024 a Apr 2024
Grafico Azioni Banca IFIS (BIT:IF)
Storico
Da Apr 2023 a Apr 2024