E' scontro tra i rosso-gialli. Italia Viva ha presentato in extremis alla Camera un emendamento soppressivo della norma - contenuta nel decreto Milleproroghe e proposta dal governo - che in caso di revoca delle concessioni autostradali affida all'Anas la gestione transitoria e riduce le eventuali penali a carico dello Stato.

Del resto, scrive il Messaggero, il leader di Iv Matteo Renzi l'aveva promesso: "Italia Viva è pronta a salire sulla barricate". E così è. Da palazzo Chigi non filtra alcun commento, ma l'irritazione per la mossa di Renzi è palpabile sia nel Pd che tra i 5Stelle. L'ex premier ha presentato l'emendamento perché convinto "che l'Italia non può segare il ramo su cui è seduta: con un atto del genere perderemmo ogni credibilità verso gli investitori internazionali, non si cambiano le leggi in corsa e non si stracciano le convenzioni in essere. Non è serio". La mossa di Renzi non dovrebbe però avere effetti pratici. Con ogni probabilità l'emendamento verrà respinto, ma questo si vedrà tra qualche giorno nell'Aula di Montecitorio.

Nel frattempo slitta ancora la decisione sul destino delle concessioni. "Tutto verrà deciso dopo il voto in Emilia e Calabria domenica", dice una fonte che cura il dossier. "Il Consiglio dei ministri in cui potrebbe essere presa una determinazione potrebbe essere quello di giovedì 30 gennaio o di venerdì 31", aggiunge la fonte. Le posizioni sono note. Luigi Di Maio insiste per la revoca secca tant'è che ha bocciato l'idea di una maxi-multa ad Atlantia. Il premier Giuseppe Conte cerca di mediare e a palazzo Chigi non escludono una revoca parziale per i tratti autostradali in cui sono stati "manifesti e lampanti" la scarsa manutenzione e il conseguente degrado strutturate di ponti, viadotti e gallerie. Una soluzione che troverebbe favorevole anche il Pd con la ministra Paola De Micheli (Infrastrutture) e Roberto Gualtieri (Economia), preoccupati per l'eventuale risarcimento miliardario. In serata il premier ha ribadito che la decisione sarà ponderata e nell'interesse collettivo.

Da Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l'Italia, non trapela nulla. L'azienda aspetta di capire quali saranno le scelte finali. Ha fatto comunque già sapere che nel caso in cui non ci sarà una modifica dell'articolo 35 - quello che vuole abrogare Italia Viva - entro il 28 febbraio, data di conversione del decreto sulle concessioni, scatterà la risoluzione della convenzione.

red/alu

 

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January 21, 2020 02:17 ET (07:17 GMT)

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