Apple si schiera a favore della tassa internazionale sul digitale, oggetto di una proposta Ocse nonché di un aspro negoziato fra Stati Uniti e Francia. "Tutti sanno che il sistema fiscale globale va riformato", ha detto ieri il ceo della Mela, Tim Cook, "non mi sognerei mai di sostenere che il presente assetto o quello passato siano perfetti: spero e sono ottimista che l'Ocse troverà un accordo". Il rischio altrimenti è che ogni Paese agisca per conto suo, complicando molto l'organizzazione locale delle attività delle multinazionali. "È molto difficile capire come tassare una multinazionale: vogliamo disperatamente che la tassazione sia equa", ha sottolineato il numero uno di Apple nel ricevere un premio dall'agenzia per gli investimenti esteri in Irlanda, Paese che - assieme ad altri a fiscalità agevolata - ha consentito al colosso di Cupertino di risparmiare 25 miliardi di euro di tasse in cinque anni.

Ciononostante, come già sulla privacy, scrive MF, così ora sul fisco Apple tenta di marcare la distanza dalle altre big tech che invece hanno appoggiato la minaccia del governo Usa di imporre alla Francia dazi del 100% su 2,4 miliardi di merci, champagne incluso. Due settimane fa Google, Amazon e Facebook hanno invitato l'Amministrazione Trump a «usare i rimedi a disposizione per dissuadere la Francia e per mandare un avvertimento forte agli altri Paesi che stanno per adottare o hanno proposto tasse digitali simili», fra cui l'Italia. Del resto, secondo un recente studio di Mediobanca, la migrazione degli utili verso Paesi a fiscalità agevolata ha consentito ai colossi del websoft americani e cinesi di schivare 49 miliardi di tasse fra 2014 e 2018.

red

 

(END) Dow Jones Newswires

January 21, 2020 02:30 ET (07:30 GMT)

Copyright (c) 2020 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Telecom Italia (BIT:TIT)
Storico
Da Mar 2024 a Apr 2024 Clicca qui per i Grafici di Telecom Italia
Grafico Azioni Telecom Italia (BIT:TIT)
Storico
Da Apr 2023 a Apr 2024 Clicca qui per i Grafici di Telecom Italia