"In Italia investiamo meno del 2% della spesa pubblica sulle infrastrutture, una scelta che ci fa perdere il treno della modernità, della mobilità, della multi-modalità, fondamentale da un punto di vista ambientale. Dall'alta velocità alle linee metropolitane, l'Italia ha bisogno di modernizzarsi".

Lo afferma Pietro Salini, a.d. di WeBuild, il nuovo nome del colosso delle costruzioni costruito sull'eredita' di Salini Impregilo, in un'intervista al Corriere della Sera. Secondo il manager "dobbiamo snellire le procedure. Il tema non è pianificare le infrastrutture, ma realizzarle. Siamo ottimi pianificatori, ma pecchiamo nella capacità da trasformare le idee in azioni. E' il momento di agire: meglio sbagliare ma fare, piuttosto che attendere ancora per anni".

In merito al possibile coinvolgimento in caso di revoca delle concessioni ad Aspi, Salini spiega che "le concessioni non fanno parte del nostro business. Se il governo dovesse chiederci di occuparci di manutenzione, vedremo. Siamo al servizio del Paese". Sull'incorporazione di Astaldi, il manager sottolinea che "Astaldi fa parte a tutti gli effetti del Progetto Italia e sono convinto che l'integrazione sarà un successo. Per quanto riguarda i creditori, abbiamo agito con grande attenzione per salvaguardare gli interessi di tutti in una situazione difficile".

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January 24, 2020 02:48 ET (07:48 GMT)

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