Il Governo francese ha presentato al Parlamento il piano del presidente Emmanuel Macron che prevede cambiamenti radicali all'attuale sistema pensionistico nazionale, una riforma che ha provocato lo sciopero dei trasporti più lungo che il Paese abbia mai vissuto.

Oggi il ministro della Sanità francese, Agnes Buzyn, e il segretario di Stato per le Pensioni, Laurent Pietraszewski, hanno presentato ufficialmente il disegno di legge a Macron e al suo gabinetto al Palazzo dell'Eliseo, dando inizio alla discussione parlamentare della revisione. Il Parlamento dovrebbe ampiamente approvare le misure entro l'estate, perché il partito di Macron ha una forte maggioranza.

Nel frattempo, i sindacati francesi hanno impresso una spinta finale oggi alla loro opposizione al disegno di legge. Migliaia di macchinisti, insegnanti e avvocati sono scesi per le strade della capitale francese e di altre grandi città, tra cui Marsiglia e Lione, causando gravi interruzioni al traffico e la chiusura di molte scuole. A Parigi, la Torre Eiffel è stata chiusa al pubblico e il museo del Louvre ha avvertito i visitatori che alcune stanze sarebbero potute rimanere chiuse.

Buzyn ha affermato che il piano del presidente francese di snellire i 42 regimi pensionistici, che variano ampiamente in termini di età pensionabile e reddito, e unificarli in un sistema universale darà vita a un sistema più equo. Un sistema più trasparente, ha continuato il ministro, renderebbe più semplice alle persone cambiare lavoro e persino carriera. "L'attuale sistema non sta al passo con i tempi", ha spiegato.

Macron vuole stabilire un sistema in grado di calcolare le pensioni in base all'intera storia salariale di un dipendente. Le norme attuali stabiliscono i pagamenti delle pensioni per i lavoratori del settore privato in base ai loro 25 anni più remunerativi. Per i dipendenti pubblici, le pensioni si basano sugli ultimi sei mesi di stipendio prima della pensione.

Il Governo aveva inizialmente pianificato di introdurre nel 2022 degli incentivi per il pensionamento anticipato e sanzioni per coloro che avessero oltrepassato l'età di 62 anni. La disposizione, nota come "età perno", rappresentava un punto fermo volto a sostenere la spesa destinata alle pensioni mentre i lavoratori sarebbero passati gradualmente al nuovo sistema.

Il Governo ha dichiarato di essere disposto a mettere da parte la misura a condizione che i sindacati trovino un altro modo per portare il bilancio del sistema pensionistico in pareggio. Tuttavia, Parigi non ha abbandonato l'obiettivo di lungo termine di aumentare l'età in cui i lavoratori possono riscuotere pensioni a tasso pieno, una volta che il nuovo sistema universale ha preso il via.

La concessione non è riuscita ad attenuare le tensioni con i sindacati di sinistra, che hanno lanciato l'appello per nuove proteste a livello nazionale la prossima settimana. I leader dell'Unione sindacale affermano che il nuovo sistema costringe milioni di francesi a lavorare più a lungo per ottenere una pensione completa.

Molti autisti della metropolitana e dei treni hanno abbandonato la linea dura e sono tornati al lavoro. Anche il turnover delle proteste è diminuito.

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January 24, 2020 12:31 ET (17:31 GMT)

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