Un anno all'insegna della speranza per Borsa Italiana. Dopo un 2019 poco propizio in termini di quotazioni, alcune sfumate all'ultimo, la voglia di riscatto del segmento principale di Piazza Affari si fa sentire.

Una missione non impossibile, scrive Milano finanza, considerando che tutto sommato basterebbero cinque ipo per battere l'anno scorso, in cui delle 35 quotazioni totali solo quattro sono avvenute sul Mta (Mercato telematico azionario). Il fermento inizia a notarsi, avallato anche dalle recenti dichiarazioni dell'ad di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, che il 21 gennaio a margine di un convegno di Intermonte ha precisato come «le previsioni sulle quotazioni per il 2020 sono buone. Abbiamo una bella pipeline: nel primo semestre una ventina di società sull'Aim e sei o sette anche sul mercato principale che dovrebbero arrivare». Un ottimismo che potrebbe essere confermato nel momento in cui andassero in porto i piani di Gvs, Intercos, Italian Sea Group, Giochi Preziosi e Rina.

Ad aprire le danze dovrebbe essere Gvs, la socetà di Zola Pedrosa (Bologna) tra i maggiori produttori mondiali di filtri e compenenti per applicazioni in diversi settori altamente regolamentati, dal medicale a quello automobilistico. La quotazione (sullo Star), che secondo indiscrezioni potrebbe avvenire entro aprile e per la quale sono al lavoro gli advisor Mediobanca, Goldman Sachs e Lazard, era nell'aria, complice la presenza del gruppo guidato dal ceo Massimo Scagliarini nel programma Elite di Borsa Italiana, alla quale si è affiancata una crescita internazionale che ha portato il giro d'affari 2018 a superare 210 milioni (in cui l'estero pesa per il 94%), con un ebitda margin del 25%. Il gruppo della componentisca conta 13 stabilimenti tra Italia, Uk, Brasile, Usa, Cina, Romania e Messico e sei sedi commerciali dirette in Argentina, Russia, Turchia, Giappone, Corea e Cina. Ed è anche per rispondere a questa espansione che la società ha riorganizzato le proprie attività in tre nuove aree di business: healthcare & life sciences, energy & mobility e health & safety.

Il 2020 potrebbe poi essere l'anno dei grandi ritorni. In primis quello di Intercos, tra i leader mondiali nella produzione cosmetica in conto terzi, che già nel 2015 aveva tentato la strada per la borsa. Questa volta però il gruppo controllato dal presidente e ad Dario Ferrari, come rivelato da MF-Milano Finanza il 16 gennaio, sembra fare sul serio come testimonia l'impegno messo nero su bianco a depositare in Consob il prospetto informativo entro febbraio, dopo che un primo documento informale è stato consegnato a ridosso dello scorso Natale. Il collocamento, seguito dai global coordinator Bnp Paribas, Jefferies, Morgan Stanley e Ubs, dall'advisor Rothschild e dagli studi legali White&Case e Linklaters, dovrebbe avvenire ad aprile e non è escluso addirittura lo sbarco sul segmento Star, con un flottante minimo quindi del 35%.

red/fch

 

(END) Dow Jones Newswires

January 27, 2020 02:40 ET (07:40 GMT)

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