Il coronavirus cinese, di cui si sono registrati casi anche negli Stati Uniti, in Australia e in Francia, spaventa gli investitori, che riscoprono i beni rifugio come l'oro e lo yen, mentre un'ondata di vendite ha colpito le borse e il petrolio.

L'epidemia, scrive MF, ha finora contagiato oltre 2.700 persone e ne ha uccise almeno 80, principalmente in Cina, innescando preoccupazioni sul potenziale rallentamento del maggiore importatore di greggio al mondo.

Il bilancio dei listini europei ieri è stato pesante. Londra ha chiuso con un calo del 2,29%, Francoforte del 2,74% e Parigi del 2,68%. A Milano il Ftse-Mib ha concluso invece la seduta in rosso del 2,31%. In discesa anche Wall Street: il Dow Jones a un'ora dalla chiusura perdeva l'1,1% e il Nasdaq l'1,4%. A guidare i ribassi in Europa sono stati ovviamente i settori che più risentono delle preoccupazioni di un impatto sull'economia della diffusione del virus, come gli industriali e il comparto del turismo. Il lusso da parte sua risente del peso che i viaggiatori cinesi, previsti in calo, hanno sugli acquisti di beni di alto di gamma.

red/lab

 

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January 28, 2020 02:04 ET (07:04 GMT)

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