Nei Palazzi romani il fermento è già tangibile. Il governo, dopo aver tirato un sospiro di sollievo per l'esito delle elezioni in Emilia Romagna, ha subito aperto la stagione delle nomine, con l'indicazione, attesa da settimane, dei direttori delle agenzie del ministero dell'Economia (Ernesto Ruffini alle Entrate, Marcello Minenna alle Dogane e Antonio Agostini al Demanio).

Poi, scrive Milano Finanza, è stata la volta delle commissioni parlamentari, con in testa quella d'inchiesta sulle banche, la cui presidenza è andata alla grillina Carla Ruocco. Il prossimo appuntamento è per il 18 febbraio, quando il Parlamento dovrebbe sbloccare le nomine per le Agcom e la Privacy, i cui collegi sono scaduti da oltre sei mesi e procedono di rinnovo in rinnovo. Ma è solo riscaldamento. La partita vera, infatti, sta per iniziare: il rinnovo dei consigli di amministrazione delle partecipate pubbliche, a partire dalle big quotate: B.Mps, Enav, Enel, Eni, Leonardo, Poste e Terna. In tutto 68 poltrone alla cloche di una buona fetta di economia italiana, e di 160 miliardi di capitalizzazione di Borsa. Certo i bocconi davvero grossi sono molti meno e corrispondono alle posizioni di presidente e amministratore delegato, su cui si concentrerà il fuoco di fila dei partiti.

red/lab

 

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February 08, 2020 04:09 ET (09:09 GMT)

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