Moda: Mediobanca R&S, in Italia +3,4% a/a fatturato 2018 a 71,7 mld euro
13 Febbraio 2020 - 10:47AM
MF Dow Jones (Italiano)
Nel corso del 2018 il settore moda italiano ha visto crescere il
proprio giro d'affari totale di 71,7 miliardi di euro, pari a un
progresso del 22,5% sul 2014 e a un miglioramento tendenziale del
3,4%.
È quanto rileva l'area Studi di Mediobanca nella nuova edizione
dell'indagine sul Sistema Moda italiano, spaccato che analizza le
dinamiche delle 173 aziende di settore con un fatturato superiore a
100 milioni di euro nel 2018 e dei principali gruppi europei del
comparto.
Dopo l'impennata vicina alla doppia cifra (+9,4%) osservata nel
2015, il progresso del settore moda sul fronte delle vendite ha sì
rallentato negli anni successivi, ma ha comunque mantenuto una
velocità di crociera mai inferiore al +3,4%. Ecco spiegato il
motivo per cui, nel contesto italiano, il sistema Moda ha visto
progressivamente aumentare il proprio peso sul Pil, passando in un
lustro dall'1,1% all'1,2% e registrando una progressione quasi
doppia rispetto all'economia nazionale. Sorride anche l'ultima riga
del conto economico, con utili complessivi che a fine 2018 cubano
per 3,7 miliardi di euro (+25,2% sul 2014).
Scorrendo le pagine dell'indagine emerge poi che tra i comparti
che più si sono distinti per peso sul giro d'affari totale spiccano
abbigliamento - da solo determina il 42,6% dei ricavi aggregati -
seguito da pelletteria (23,1%) e occhialeria (15,6%).
Quanto alla crescita media annua delle vendite nel 2014-2018 si
distingue la gioielleria (+10,9%) seguita dal comparto pelli, cuoio
e calzature (+6,2%), dal tessile (+5,7%), dalla distribuzione
(+4,9%), dall'abbigliamento (+4,5%) e dall'occhialeria (+3,7%).
Parimenti, rimarca ancora l'indagine di piazzetta Cuccia, nel
Bel Paese si conferma importante anche la presenza di gruppi
stranieri: 70 delle 173 aziende oggetto dell'indagine registrano
infatti una proprietà straniera e in tutto controllano il 34,7% del
fatturato aggregato (il 14,2% è francese, fra cui Lvmh e Kering,
entrambe con il 5,4%). Su questo fronte, l'area Studi di Mediobanca
giudica "notevole" l'incremento della fetta di mercato rispetto al
2014, quando ai gruppi internazionali faceva capo il 23,9% del
fatturato complessivo. Il motivo? Riassumendo, dice la ricerca, è
ascrivibile per lo più alla velocità quasi quattro volte superiore
a cui queste società sono cresciute rispetto a quelle a controllo
italiano. Queste ultime si prendono tuttavia una sonora rivincita
sul fronte della redditività, grazie a un margine Ebit al 9,3%
rispetto al 6,2% registrato dalle realtà controllate da gruppi
stranieri. In particolar modo, sono le aziende quotate con la quota
di maggioranza in capo a una famiglia che registrano l'Ebit margin
migliore (13,4%) e che al tempo stesso si mostrano più propense
all'export (86,1% del fatturato dall'estero).
Limitando l'analisi al solo 2018, le aziende Moda Italia hanno
registrato un Ebit margin ancora migliore, pari all'8,2%, con
occhialeria e pelletteria sugli scudi (rispettivamente 12% e
10,2%). Delle 173 aziende analizzate, sono soltanto 15 quelle
quotate in Borsa, che tuttavia determinano quasi un terzo (29%) del
fatturato aggregato e presentano un margine Ebit del 11,7% contro
il 6,8% delle altre. Una situazione, osservano ancora gli esperti
della merchant milanese, che dimostra come l'apertura ai mercati
borsistici possa fornire grande impulso sia in termini di
redditività sia di proiezione internazionale.
Proprio quest'ultima rappresenta per altro una delle
caratteristiche chiave della moda italiana: il 72,2% del fatturato
complessivo viene infatti realizzato oltre confine, molto più di
quanto avviene per il settore manifatturiero (58,3%). A trainare
questo trend si conferma l'occhialeria (89,6%).
A testimonianza della sostanziale salute in cui versa il
settore, buone notizie si registrano anche sul fronte
occupazionale, con 45.300 nuovi addetti (+14,1% sul 2014 e +1,7%
sul 2017), per una forza lavoro totale di 366.000 unità. A svettare
sono gioielleria (+32,7% sul 2014), pelletteria (+24,6%) e
distribuzione (+22,6%).
Infine, il settore moda italiano si conferma molto solido anche
sul fronte patrimoniale. La prova del nove arriva sia dalla bassa
incidenza del debito finanziario sul capitale netto (34% nel 2018)
sia dalla cospicua dotazione di liquidità, con un rapporto tra
disponibilità e debiti finanziari pari al 79,4%.
ofb
(END) Dow Jones Newswires
February 13, 2020 04:32 ET (09:32 GMT)
Copyright (c) 2020 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Lvmh Moet Hennessy Louis... (EU:MC)
Storico
Da Feb 2024 a Mar 2024
Grafico Azioni Lvmh Moet Hennessy Louis... (EU:MC)
Storico
Da Mar 2023 a Mar 2024