Usa: Barr, tweet Trump rendono impossibile mio lavoro
14 Febbraio 2020 - 09:36AM
MF Dow Jones (Italiano)
Il procuratore generale statunitense, William Barr ha dichiarato
che i tweet e le dichiarazioni pubbliche del presidente Usa, Donald
Trump, gli rendono impossibile svolgere il suo lavoro, criticando
in maniera inaspettata l'inquilino della Casa Bianca sulla scia
delle sue lamentele sul caso che coinvolge il consigliere di Trump,
Roger Stone.
"Penso che sia tempo di smettere di twittare sui casi penali del
dipartimento di Giustizia", ha detto Barr in un'intervista con la
Abc ieri aggiungendo che il presidente non gli ha mai chiesto di
intervenire in nessun caso penale.
Le sue dichiarazioni sono arrivate dopo giorni di scontri
politici scatenati dalla decisione di Barr, all'inizio della
settimana, di scavalcare i pubblici ministeri della procura degli
Stati Uniti a Washington, che aveva chiesto una pena detentiva tra
i sette e i nove anni per il consigliere di Trump.
Stone è stato condannato a novembre per aver mentito al
Congresso sotto giuramento, aver corrotto testimoni e aver
intralciato l'inchiesta del consigliere speciale, Robert Mueller,
sulle interferenze russe nelle elezioni presidenziali del 2016.
L'intervento sulla condanna - in cui i principali funzionari del
dipartimento di Giustizia hanno essenzialmente ordinato ai pubblici
ministeri di riferire alla Corte che la precedente richiesta di
condanna era eccessiva - ha provocato le dimissioni di un
procuratore in carriera, l'abbandono del caso da parte di altri e
le critiche da parte di democratici e di alcuni funzionari del
dipartimento di Giustizia, i quali hanno sostenuto che Barr aveva
fatto di tutto per aiutare un alleato del presidente.
Nell'intervista della Abc, Barr ha affermato che aveva già
avviato il processo di modifica della raccomandazione di condanna
del dipartimento quando "qualcuno è entrato e mi ha raccontato del
tweet del presidente", in cui Trump ha criticato la richiesta,
definendola una "disgrazia".
"Questo mostra quanto possano essere devastanti certi tipi di
tweet per il dipartimento di Giustizia", ha dichiarato Barr
sottolineando che i tweet sul caso e su altre indagini penali "mi
rendono impossibile svolgere il mio lavoro e rassicurare i
tribunali e i pubblici ministeri sul fatto che stiamo svolgendo il
nostro lavoro con integrità".
I difensori del procuratore generale hanno affermato che in
questa e in altre decisioni delicate, Barr sta facendo ciò che
crede sia giusto, ignorando le critiche politiche che potrebbero
derivare dalle sue scelte a Washington. "Non sarò vittima di
bullismo o influenzato da nessuno, che si tratti del Congresso, di
una redazione di un giornale o del presidente", ha dichiarato Barr,
sottolineando che "farò quello che penso sia giusto".
In una dichiarazione, Stephanie Grisham, la portavoce della Casa
Bianca, a proposito delle osservazioni di Barr ha detto che "il
presidente non è stato affatto seccato dai commenti e ha il
diritto, proprio come qualsiasi cittadino americano, di dire
pubblicamente le sue opinioni. Il presidente ha piena fiducia nel
procuratore generale Barr per quel che riguarda lo svolgimento del
suo lavoro e la difesa della legge".
I critici di Barr hanno detto che il suo intervento nel caso
Stone e molte altre decisioni favoriscono fortemente gli interessi
del presidente come quando il procuratore aveva espresse
pubblicamente i suoi dubbi sul rapporto Mueller. Tali mosse, dicono
i critici, erodono la tradizionale indipendenza del dipartimento
per quel che riguarda l'applicazione della legge e potenzialmente
minano la credibilità dei pubblici ministeri nei casi futuri.
Ieri la speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha definito Barr uno
degli "scagnozzi" dell'amministrazione Trump e ha dichiarato che la
sua gestione della sentenza Stone "ha profondamente danneggiato" il
sistema giudiziario.
cos
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February 14, 2020 03:21 ET (08:21 GMT)
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