Il blitz di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca ha

ufficialmente aperto la stagione del consolidamento nel sistema bancario

italiano. La mossa della Ca' de Sass ha dato una scossa alla foresta

pietrificata del credito italiano dove ormai da 13 anni non si muove una

foglia. A parte la fusione tra Bpm e Banco Popolare e i salvataggi infatti

non ci sono state altre operazioni straordinarie.

Oggi però, scrive MF, le condizioni per cambiare ci sono tutte. Da un

lato, in uno scenario caratterizzato da tassi zero e da stagnazione

economica, la scala è lo strumento più efficace per realizzare sinergie di

costo e ricavo. Dall'altro, la concorrenza di fintech e big tech si sta

facendo sempre più serrata, come dimostra la crescita di Google Pay e

Apple Pay sul mercato europeo. Spazio per il consolidamento sembra esserci

soprattutto per le banche medie dove il livello di frammentazione è

superiore alla media europea. E se infatti l'ultima ondata di fusioni,

quella del 2006-2007, ha interessato soprattutto gli istituti di grandi

dimensioni, oggi banker e investitori si aspettano una semplificazione tra

i pesi medi del settore.

Con l'uscita di Ubi e Bper dal ballo delle debuttanti, i candidati al

consolidamento non sono molti. C'è per esempio Banco Bpm che, dopo aver

digerito una laboriosa fusione e una dura pulizia di bilancio, si appresta

ora a licenziare il nuovo piano industriale e, soprattutto, a eleggere il

nuovo vertice. Il gruppo guidato da Giuseppe Castagna aveva fino a lunedì

sera due partner naturali, Ubi e Bper, che però oggi sono indisponibili

per altre operazioni straordinarie. Resterebbe la carta Mps. Alla

Commissione Ue la delegazione del Tesoro avrebbe presentato un pacchetto

che prevede un de-risking fino a 10 miliardi assistito da Amco (ex Sga) e

la successiva cessione della good bank valutata tra 1 e 1,5 miliardi. Un

piano che, se approvato, spianerebbe la strada alla scelta di un partner.

Difficile dire se Castagna sia pronto per un boccone decisamente

impegnativo come il Monte che, in alternativa, potrebbe finire nel mirino

di gruppi francesi o di fondi di private equity.

red/lab

 

(END) Dow Jones Newswires

February 19, 2020 02:17 ET (07:17 GMT)

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