Il Consiglio Direttivo dell'Associazione Azionisti Ubi Banca ha valutato "nel complesso positivamente" le finalità e i contenuti dell'Ops proposta da Intesa Sanpaolo sull'istituto lombardo.

In una nota, il patto spiega di ritenere che "l'operazione potrà garantire tanto agli stakeholder della nostra banca quanto al sistema Paese - anche in considerazione di potenziali futuri contesti di crisi - nuovi e notevoli spunti di solidità e sviluppo, creditizio e sociale".

"Abbiamo il massimo rispetto per tutte le variegate posizioni che sono state rese pubbliche negli ultimi giorni, ma, dal punto di vista dei soci che rappresentiamo e della nostra associazione, rileviamo che l'Ops di Intesa Sanpaolo ha indubbiamente comportato, sin dagli esordi, effetti oggettivamente positivi, con potenzialità prospettiche di assoluto rilievo" ha spiegato nella nota il Presidente dell'associazione, Giorgio Jannone. "Il giudizio positivo delle Autorità di Vigilanza e dei mercati e il conseguente apprezzamento del titolo vanno, doverosamente, tenuti in considerazione. Valutiamo positivamente anche il superamento di un piano industriale 'stand alone' che consideriamo, in coerenza con le dichiarazioni delle altre aggregazioni di azionisti, del tutto insoddisfacente in termini di ritorno economico".

Del resto, ha dichiarato ancora il presidente nella nota, "l'andamento del titolo Ubi e i risibili dividendi, di pochi centesimi, distribuiti negli scorsi esercizi - peraltro ripetutamente attinti dalle riserve -, gli utili risicati e addirittura le perdite conseguite (830.150.000 nel 2016), i rilievi sanzionatori delle Autorità di Vigilanza e le inchieste della Magistratura nonché i giudizi delle agenzie di rating, destano non poche preoccupazioni".

L'Associazione Azionisti Ubi Banca ritiene inoltre che sia urgente e necessaria "la verifica dei requisiti di onorabilità e correttezza e il rispetto del divieto del cumulo di incarichi", con particolare focus sulla sussistenza dei requisiti di indipendenza degli amministratori che si sono formalmente dichiarati indipendenti". In questo contesto "non possiamo dimenticare che, solo pochi mesi fa, un altro membro del Consiglio di Sorveglianza di Ubi Banca si è dimesso a causa delle sanzioni irrogate da Consob, confermate dalla Corte di Appello competente, per operazioni speculative operate in regime di abuso di informazioni privilegiate (insider trading)".

L'aggregazione con Intesa Sanpaolo "dovrà senz'altro rendere più esplicito il mantenimento dei consolidati legami con il territorio e garantire una migliore gestione delle risorse umane della nostra banca, ma non potrà che agevolare la verifica e il rinnovamento della governance, la copertura (senza ulteriori iniezioni di capitale da parte dei soci) degli ingenti crediti in sofferenza, più volte stigmatizzati dalla Bce, e il conseguente rafforzamento dei parametri patrimoniali ossia proprio quegli stessi obiettivi che rappresentano il cardine delle nostre finalità statutarie", conclude la nota.

com/ofb

 

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February 21, 2020 06:44 ET (11:44 GMT)

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