L'azionario milanese chiude in forte calo l'ultima seduta della
settimana, in linea con le pesanti perdite registrate in tutta
Europa.
Il Ftse Mib ha segnato un ribasso del 3,5% a 20799 punti. A
pesare sul sentiment del mercato sempre i timori relativi
all'impatto economico della diffusione del coronavirus.
Moody's ha reso note le prime stime sulle ricadute economiche
dell'epidemia, che portera' l'Italia in recessione nel 2020, con il
Pil che si contrarrá dello 0,5% a/a nell'anno in corso. Nel 2021,
sempre secondo Moody's, la recessione dovrebbe essere seguita da un
modesto rimbalzo dell'1,2% a/a.
Al momento Wall Steet prosegue la seduta in rosso, con il Dow
Jones che registra un -1,83%. Gli investitori hanno completamente
ignorato i
dati nettamente sopra le attese arrivati dal rapporto sul
mercato del
lavoro Usa a febbraio, considerandolo ormai superato, poichè non
tiene
conto degli effetti del Covid-19.
L'economia degli Stati Uniti ha, infatti, creato 273.000 posti
di lavoro nei settori non agricoli a febbraio, un dato di gran
lunga sopra il consenso degli economisti che si aspettavano un
incremento di 178.000 unitá. I nuovi posti di lavoro creati dal
settore privato sono invece risultati pari a 228.000 unitá.
Sempre a febbraio, il tasso di disoccupazione è sceso al 3,5%,
meno di
quanto atteso dal consenso degli economisti a 3,6%.
La bilancia commerciale degli Stati Uniti ha registrato a
dicembre un
deficit di 45,34 mld usd, in calo rispetto al dato del mese
precedente a
48,61 mld usd, rivisto al ribasso da 48,88 mld usd. Il dato è
inferiore
al disavanzo atteso dagli economisti, pari a 47,2 mld usd.
Per quanto riguarda l'Italia, sul fronte dei dati macro, il 2020
si è aperto con una stazionarietá delle vendite al dettaglio, sia
in valore sia in volume, sintesi di andamenti piuttosto
diversificati tra i principali settori merceologici. Lo ha rilevato
l'Istat, spiegando che a gennaio 2020 si stima, per le vendite al
dettaglio, una variazione congiunturale nulla in valore e un lieve
aumento in volume (+0,1%).
A piazza Affari, perdite diffuse in tutti i settori.
Tra gli industriali, sotto la lente degli investitori Prysmian
(-6,71%), dopo i giudizi negativi degli analisti in scia ai conti
2019. Societe Generale ha ridotto il giudizio sul titolo da buy a
hold, con prezzo obiettivo che scende da 25 a 21 euro. Anche Banca
Akros ha tagliato la raccomandazione su Prysmian, che scende da
accumulate a neutral, con target price che va da 23,5 a 21 euro.
Kepler Cheuvreux, da parte sua, cita la "guidance 2020
significativamente al di sotto del consenso", e taglia il Tp da
20,5 a 18,5 euro.
Seguono Stm (-4,67%), Leonardo Spa (-4,37%), Ferrari (-3,54%),
B.Unicem (-3,28%), Fca (-2,99%), Cnh I. (-2,34%) e Pirelli
(-0,66%).
Proseguono anche oggi le perdite del settore bancario. In
particolare, Ubi B. (-5,31%), Intesa Sanpaolo (-3,39%), Banco Bpm
(-3,33%), Mediobanca (-2,13%), Bper (-2,11%) e Unicredit (-1,8%).
Al di fuori delle blue chip, B.Ifis (-4,58%), B.P.Sondrio (-3,68%)
e B.Mps (-3,38%).
In flessione Atlantia (-5,37%). Secondo le indiscrezioni di
stampa, il negoziato con F2i per creare una holding in cui fare
confluire Aspi sarebbe interrotto.
Anche il comparto oil e oil service ha chiuso in rosso: Eni
-6,69%, Saipem -6,01%, Tenaris -5,75%. Il settore sconta il calo
del petrolio in scia ai rumors in merito al fatto che al vertice
Opec non sia stato trovato un accordo su ulteriori riduzioni
dell'offerta in risposta al calo di domanda legato al
coronavirus.
Male Azimut H. (-5,08%) e B.Generali (-2,37%), che a febbraio ha
registrato una raccolta netta totale a 539 mln euro. In rimbalzo,
invece, Finecobank(+1,15%). Equita Sim ha confermato il rating hold
e il prezzo obiettivo a 10,4 euro, dopo una "robusta raccolta netta
positiva a febbraio".
In luce Poste I. (+3,07%), grazie ai dati di bilancio 2019, che
raccolgono i giudizi positivi degli analisti. Banca Imi (rating
add, target price di 10,3 euro) ha apprezzato particolarmente la
performance dei servizi assicurativi; Equita Sim, da parte sua, ha
confermato la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 10,7
euro sull'azione, citando i conti 2019 "migliori delle attese".
Apprezzato l'aggiornamento al rialzo della guidance 2020.
Seguono Nexi (+0,91%), dopo che il Cda ha confermato i dati
preliminari già comunicati per l'esercizio 2019, e Amplifon
(+0,93%).
Tra le mid cap, in flessione Illimity, che ha registrato un
-5,45% dopo la pubblicazione dei conti 2019. La societá ha chiuso
lo scorso anno con una perdita di 16,1 mln euro.
In rosso Astaldi (-11,34%), Ovs (-9,19%), Fincantieri (-7,98%),
A.Bologna (-7,05%), Cir (-6,93%) e Salini Impregilo (-6,85%).
In lieve rialzo, invece, Inwit (+0,81%). Da Bruxelles è atteso
il via
libera alla fusione delle torri di Vodafone in Inwit, operazione
che
rafforzerá la posizione di leadership in Italia della societá
che oggi
fa capo per il 60% a Tim raddoppiando il parco di torri per la
telefonia
mobile sul territorio italiano a 22.000.
Sull'Aim, bene Culti (-7,51%), Salcef (+4,95%) e Mondo Tv Suisse
(+4,67%), mentre hanno perso terreno Cleanbnb (-19,07%), Caleido
(-15,1%) ed Enertronica (-14,54%).
In calo anche Net Insurance (-3,85%), dopo che l'azienda ha
perfezionato, mediante girata azionaria, la cessione di una
partecipazione del 14,7% nel capitale sociale di Dynamica
Retail.
cm
(END) Dow Jones Newswires
March 06, 2020 11:55 ET (16:55 GMT)
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